lunedì 1 settembre 2014
​Il messaggio della presidenza Cei dopo le minacce di Riina al sacerdote fondatore di Libera.
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“Per fedeltà al Vangelo” don Luigi Ciotti ha promosso con il gruppo ‘Abele’ prima e poi con ‘Libera’ un percorso di educazione al bene contro ogni forma di ingiustizia e di corruzione. La sua azione coraggiosa e intelligente si è allargata ai tanti volti del degrado e del disagio sociale: dalla lotta alla criminalità organizzata fino alla cura da varie forme di dipendenza ( da gioco, da usura). Grazie alla crescente partecipazione di tanti uomini e donne di buona volontà l’illegalità non è stata solo una questione da esibire, ma un impegno da provare. I beni confiscati e il loro riutilizzo sociale sono da questo punto di vista un eloquente esercizio di legalità per riscoprire il senso del bene comune. La Chiesa italiana che in questi anni non ha mancato di far sentire la sua voce per educare alla legalità conferma la sua vicinanza e la sua stima per don Luigi in un momento in cui viene fatto oggetto di gratuite intimidazioni e rinnova l’augurio che - sul suo esempio - si trasformino luoghi e situazioni di violenza e di morte in contesti ed azioni di vita nuova e di speranza. In tal modo la Chiesa continua a svolgere la sua missione. Infatti come ha detto papa Francesco lo scorso 21 marzo: ”È una Chiesa che "interferisce", denunciando senza remore l'incompatibilità tra mafie e Vangelo. E che non dimentica che la denuncia seria, attenta, documentata è annuncio di salvezza. Anche a costo della vita”. Come dimostrato dal beato don Puglisi e da don Diana. Insieme a tanti vescovi e preti che per lo più nell’anonimato continuano a lavorare per una società più umana, secondo il Vangelo di Gesù Cristo. La presidenza della Conferenza Episcopale Italiana Roma,1 settembre 2014 ​
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