martedì 27 dicembre 2016
Dal primo gennaio 2017, entra in funzione il nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Di cosa si occupa e chi lo presiede: tutto quello che c'è da sapere.
16 aprile 2016. Il Papa ha incontrato i profughi sull'isola greca di Lesbo, assieme al patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I.

16 aprile 2016. Il Papa ha incontrato i profughi sull'isola greca di Lesbo, assieme al patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I.

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Dal primo gennaio 2017 entra in funzione il nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, istituito da Papa Francesco, su proposta del Consiglio di cardinali, con il Motu proprio “Humanam progressionem” del 17 agosto 2016 pubblicato il 31 agosto successivo.
Il documento papale si apre con le seguenti parole che danno subito forma e sostanza all'agire del nuovo dicastero: “In tutto il suo essere e il suo agire, la Chiesa è chiamata a promuovere lo sviluppo integrale dell’uomo alla luce del Vangelo. Tale sviluppo si attua mediante la cura per i beni incommensurabili della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato”.

Nel nuovo Dicastero confluiscono quattro Pontifici Consigli: Giustizia e Pace, Cor Unum, Migranti e Itineranti e Operatori Sanitari che vengono contestualmente soppressi, essendo abrogati gli articoli 142-153 della Costituzione apostolica Pastor bonus. Presso il dicastero sono costituite anche tre commissioni: per la carità, per l’ecologia e per gli operatori sanitari.


È vero che il Papa in persona si occupa dei profughi?

Una sezione del nuovo Dicastero che si occupa specificamente di profughi e migranti viene posta ad tempus direttamente sotto la guida del Papa che, il 14 dicembre scorso, ha nominato “suoi diretti collaboratori a tale scopo, con decorrenza 1° gennaio 2017, sotto-segretari del nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale: il gesuita padre Michael Czerny, consulente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, e lo scalabriniano padre Fabio Baggio, preside dello “Scalabrini International Migration Institute” incorporato alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Urbaniana”.



Di che cosa si occupa il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale?

Il nuovo Dicastero è “particolarmente competente nelle questioni che riguardano le migrazioni, i bisognosi, gli ammalati e gli esclusi, gli emarginati e le vittime dei conflitti armati e delle catastrofi naturali, i carcerati, i disoccupati e le vittime di qualunque forma di schiavitù e di tortura e le altre persone la cui dignità è a rischio”.

Si occupa inoltre di diritti umani, specialmente quelli attinenti il lavoro, incluso quello minorile, del commercio di vite umane, della pena di morte e del disarmo.


Tra i compiti del nuovo Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale istituito dal Papa con il Motu Proprio, declinati dal suo Statuto, vi sono la raccolta di “notizie e risultati di indagini circa la giustizia e la pace, il progresso dei popoli, la promozione e la tutela della dignità e dei diritti umani, specialmente, ad esempio, quelli attinenti il lavoro, incluso quello minorile, il fenomeno delle migrazioni e lo sfruttamento dei migranti, il commercio di vite umane, la riduzione in schiavitù, la carcerazione, la tortura e la pena di morte, il disarmo o la questione degli armamenti nonché i conflitti armati e le loro conseguenze sulla popolazione civile e sull'ambiente naturale (diritto umanitario)”.

L’organismo vaticano “valuta questi dati e rende partecipi gli organismi episcopali delle conclusioni che ne trae, perché essi, secondo opportunità, intervengano direttamente”. Inoltre, “si adopera perché nelle Chiese locali sia offerta un’efficace e appropriata assistenza materiale e spirituale – se necessario anche mediante opportune strutture pastorali – agli ammalati, ai profughi, agli esuli, ai migranti, agli apolidi, ai circensi, ai nomadi e agli itineranti”; “favorisce e coordina le iniziative delle istituzioni cattoliche che s’impegnano per il rispetto della dignità di ogni persona e l’affermazione dei valori della giustizia e della pace e nell'aiuto ai popoli che sono nell'indigenza, specialmente quelle che prestano soccorso alle loro più urgenti necessità e calamità”. Sotto la sua competenza rientreranno la Giornata mondiale della pace, la Giornata mondiale delle migrazioni e la Giornata mondiale del malato.


Chi è il prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale?

I testi del Motu proprio “Humanam progressionem” e dello statuto sono stati resi noti nella mattina di mercoledì 31 agosto 2016, insieme con la nomina del Prefetto del nuovo dicastero, affidato da papa Francesco al cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, già presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace.

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