martedì 3 luglio 2012
L'ordinazione è prevista nella provincia di Harbin per questa settimana. Una nota della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli ricorda che il nuovo vescovo e i presuli che partecipassero all'atto incorrerebbero nella scomunica latae sententiae.
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La Santa Sede ha avvertito il governo cinese che una ordinazione episcopale illecita prevista nella provincia di Harbin per questa settimana "contraddirebbe quei segni di dialogo, auspicato dalla parte Cinese e dalla Santa Sede, che si sta cercando di porre".In vista della prossima ordinazione illecita di p. Giuseppe Yue Fusheng, che non è stata approvata da Benedetto XVI, la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli ha pubblicato oggi pomeriggio una nota."L'ordinazione episcopale di Harbin - si legge nel testo - è stata programmata in modo unilaterale e produrrà divisioni, lacerazioni e tensioni nella comunità cattolica in Cina. La comunità cattolica di Harbin non vuole un'ordinazione episcopale illegittima. La sopravvivenza e lo sviluppo della Chiesa possono avvenire soltanto nell'unione al Romano Pontefice al Quale, per primo, è affidata la Chiesa stessa, e non senza il Suo consenso, come invece avviene con le ordinazioni che, come questa, sono prive del mandato pontificio. Se si vuole che la Chiesa in Cina sia cattolica, non si deve procedere a ordinazioni episcopali che non abbiano la previa approvazione del Santo Padre".La nota di Propaganda Fide ribadisce che "la nomina dei vescovi è una questione non politica, ma religiosa" e che padre Yue Fusheng "è stato informato da tempo che non ha l'approvazione pontificia". Per questo, "la sua ordinazione sarà illegittima; egli sarà privo dell'autorità di governare la comunità cattolica diocesana, e la Santa Sede non lo riconoscerà come il Vescovo di Harbin".Se l'eventuale ordinazione dovesse avere davvero luogo, la nota ribadisce che sia il nuovo vescovo che i presuli che partecipano all'ordinazione incorreranno nella scomunica latae sententiae, ovvero automatica.
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