mercoledì 16 novembre 2016
Le liturgie di Papa Francesco del 19 e 20 novembre (Concistoro e fine dell’Anno della misericordia) saranno riprese da 12 telecamere e con inquadrature cinematografiche, in 4K Hdr
La sala di regia del Centro televisivo vaticano

La sala di regia del Centro televisivo vaticano

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Si chiude la Porta Santa, ma si apre un’era nuova nelle trasmissioni televisive. E il Vaticano, anche grazie alla riforma delle comunicazioni sociali promossa dal Papa, è all’avanguardia. Per la prima volta, infatti, le liturgie papali di sabato 19 e domenica 20 novembre (Concistoro e fine dell’Anno Santo della misericordia), riprese da 12 telecamere e con inquadrature cinematografiche, saranno trasmesse in 4K Hdr ( High Dynamic Range), cioè il parametro che consente uno dei massimi livelli qualitativi delle immagini attualmente a disposizione.

L’annuncio è stato dato ieri nel corso di una conferenza stampa nella Filmoteca Vaticana, cui hanno preso parte monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione, e i rappresentanti dei partner tecnologici (Eutelsat, Sony e Globecast) che affiancheranno il Centro Televisivo Vaticano (Ctv) e la Radio Vaticana nella produzione. Partner d’eccezione San Marino che, ha ricordato Viganò, «è totalmente cablato in fibra ottica».

Il segnale da Eutelsat arriverà quindi via satellite nella Repubblica del Titano da dove sarà poi diffuso attraverso la rete. «Si tratta – ha aggiunto il prefetto – di una configurazione d’avanguardia nel quadro del richiamo di papa Francesco a favore della ricerca e dello sviluppo di soluzioni innovative per stare al passo con l’aggiornamento tecnologico globale e per rendere la missione comunicativa della Chiesa adeguata ai processi evolutivi in atto».

In che cosa consiste dunque il miglioramento? L’Hdr, è stato spiegato, consente di ottenere immagini televisive talmente dettagliate e ricche di colori che, combinate con televisori sempre più sofisticati, tendono ad eguagliare la capacità di percezione dell’occhio umano riuscendo a trasferire emozioni e a proiettare lo spettatore al centro dell’evento.

La differenza si potrà verificare nell’Aula Paolo VI in Vaticano, attraverso un punto di ricezione che metterà a confronto le immagini normali e quelle ultramoderne. Al tempo stesso, però, non saranno dimenticate le “periferie”. Questa nuova tecnologia, ha spiegato infatti Stefano D’Agostini, direttore del Ctv, «è stata testata in via sperimentale lo scorso 8 dicembre, all’apertura della Porta Santa di San Pietro. E da allora abbiamo messo a punto tutte i mezzi retrocompatibili per consentire anche a chi non ha il 4K Hdr di vedere la trasmissione su un normale televisore».

Non sarà però l’unica prima volta di questo evento. Il quale, come ha annunciato Viganò, «rappresenta anche il battesimo del fuoco del nuovo gruppo di relazioni internazionali frutto del processo di accorpamento dei differenti media vaticani, che segue le produzioni in mondovisione. Tale gruppo è composto da personale qualificato della Radio Vaticana e del Ctv che da ora potrà lavorare come una vera e propria divisione a servizio dei broadcaster internazionali».

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