mercoledì 15 febbraio 2017
Già direttore generale della Fondazione Migrantes, monsignor Gian Carlo Perego è il nuovo arcivescovo di Ferrara-Comacchio. Subentra a monsignor Luigi Negri che lascia per raggiunti limiti di età.
Monsignor Gian Carlo Perego (Siciliani)

Monsignor Gian Carlo Perego (Siciliani)

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Dalla Fondazione Migrantes a "pastore" diocesano. Monsignor Gian Carlo Perego è il nuovo arcivescovo di Ferrara-Comacchio. Subentra a monsignor Luigi Negri, che lascia per raggiunti limiti di età. Nato a Vailate, provincia e diocesi di Cremona, il 25 novembre 1960, Perego è da sette anni direttore generale della Fondazione Migrantes e nel 2012 è stato nominato consultore del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, "organismo" vaticano poi confluito nel Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, che ha iniziato la sua attività il 1° gennaio scorso.


Sacerdote cremonese e teologo

La nomina è stata resa nota alle 12 del 15 febbraio 2017. Ordinato sacerdote il 23 giugno 1984, Perego ha celebrato la prima Messa ad Agnadello, piccolo centro in cui risiede la sua famiglia. Tanti gli incarichi ricoperti. Dal 1984 al 1992 è stato vicario nella comunità dei “Santi Nazario e Celso” in San Giuseppe al Cambonino (Cremona) e contemporaneamente collaboratore particolare del vescovo Enrico Assi. Dal 1993 al 1994 è stato segretario del vescovo Giulio Nicolini, mentre dal 1996 al 2002 ha insegnato presso il Seminario diocesano. Sempre per la Chiesa di Cremona, dal 1997 al 2002 è stato direttore della Caritas, assistente del Meic (Movimento ecclesiale per l’impegno culturale) e della Fuci (Federazione universitari cattolici italiani).

Quindi il trasferimento a Roma dove nel 2006 è stato nominato responsabile del Centro studi e dell’Archivio storico di Caritas Italiana. Dall’11 novembre 2009, come già detto, è direttore generale della Fondazione Migrantes e dal settembre 2012 Consultore del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti. L’arcivescovo eletto di Ferrara-Comacchio è laureato in teologia dogmatica, licenziato in teologia sistematica e insegna teologia dogmatica presso la Lumsa (Libera università Maria Santissima Assunta) di Roma.


Chiesa in uscita e cultura dell’incontro

Da sempre molto attento alle tematiche sociali, è intervenuto spesso nel dibattito sul tema migrazioni, sostenendo a più riprese la necessità di una pastorale di accoglienza, orientata alla cultura dell’incontro e dell’attenzione alle periferie del mondo, in sintonia con alcuni dei filoni guida del pontificato di papa Francesco. In questo senso non sono mancati gli interventi, sostenuti dai numeri e dalla loro interpretazione anche sulle politiche adottate dall'Italia in materia.


Perego non è il primo cremonese chiamato a guidare la Chiesa affidatagli dal Papa. Prima di lui Natale Moscon è stato arcivescovo di Ferrara dal 1954 al 1976 e di Comacchio dal 1951 al 1954. La piena unione di Ferrara e Comacchio infatti risale al 1986. In precedenza le due diocesi erano stato unite dal 1908 al 1920 quando furono divise per poi essere riunificate, in persona episcopi, cioè nella persone del vescovo Il 15 luglio 1976.

Il saluto dell'arcivescovo Negri

Alla guida di Ferrara-Comacchio, subentra a monsignor Luigi Negri che lo scorso 26 novembre ha compiuto 75 anni. Trasferito da San Marino-Montefeltro alla guida della Chiesa ferrarese-comacchiese a fine 2012, Negri nel 2015 fu al centro di polemiche per alcune dichiarazioni, smentite, molto polemiche verso le apertura pastorali di papa Francesco in tema di famiglia e per le scelte fatte dallo stesso Bergoglio nella nomina di alcuni pastori di grandi diocesi. «Ho amato la fede del popolo ferrarese, quella fede che rappresenta l’unica vera risorsa che rende positiva la vita, nonostante le fatiche e i dolori», ha detto l'arcivescovo dimissionario Luigi Negri dopo l'annuncio della nomina di Perego in una cerimonia nell'arcivescovado di Ferrara. Ai presenti Negri ha rivolto un saluto commosso, accompagnato da una riflessione sui suoi quattro anni nella Diocesi estense. «È stato un cammino faticoso e importante – ha spiegato – ma siamo lieti che, nonostante i nostri limiti, il Signore, per intercessione della Madonna delle Grazie, ci abbia concesso il miracolo di ritrovare la fede e di vivere la carità come espressione di questa». La riflessione è proseguita ponendo innanzitutto lo sguardo su «questo momento tanto importante di passaggio a un tempo nuovo della nostra Chiesa locale». «Oggi mi è chiesto di lasciare questo campo in cui ho lavorato con molta fatica ma anche con molta gioia: spero continuerete a essere testimoni credibili di Cristo, e a essere capaci di giudizio sul male, giudizio dal quale nasce, impetuosa, irresistibile e inaspettata, la carità».

Il primo messaggio dell'arcivescovo eletto Perego

Nelle prime parole che monsignor Perego ha rivolto all'arcidiocesi di Ferrara-Comacchio ha voluto ricordare il legame tra la Chiesa di Cremona e quella di Ferrara-Comacchio:

«C’è una sorta di legame tra la Chiesa di Cremona e quella di Ferrara-Comacchio, forse generato dal comune corso del fiume Po e dalle meravigliose oasi naturali, che si mantiene nel tempo, quasi per generare uno scambio, oserei dire, di ragioni della fede e del cuore che caratterizzano la ricca storia di due comunità cristiane. È in questo flusso di fede e di grazia che mi inserisco oggi come Pastore della Chiesa di Ferrara-Comacchio, perché la mia debolezza possa essere sostenuta, accompagnata, rafforzata nel cammino tra voi e con voi». Il testo integrale è stato pubblicato sul sito della diocesi di Cremona.


La gioia della Fondazione Migrantes per la nomina di Perego

La Fondazione Migrantes si unisce alla gioia dei fedeli della diocesi di Cremona per la nomina di papa Francesco, ad arcivescovo di Ferrara-Comacchio, di monsignor Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes. Nella scelta del Pontefice si legge, ancora una volta l’attenzione particolare verso il mondo migrante e della mobilità umana.
Alla guida della Fondazione Migrantes Perego, attraverso molteplici incontri nelle varie diocesi italiane e Missioni cattoliche italiane all’estero, ha sottolineato la centralità della persona a partire dal mondo migrante in tutte le sue dimensioni: immigrati, rifugiati, richiedenti asilo, rom, sinti e camminanti, circensi, lunaparkisti, gente dello spettacolo viaggiante e italiani residenti all'estero.

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