domenica 10 marzo 2019
Il cardinale Becciu: in questi tempi segnati da scandali c’è bisogno di preti onesti e irreprensibili. «Questi studenti del Seminario non fuggirono davanti alle difficoltà, bensì scelsero la fedeltà»
Il logo per la beatificazione dei nove seminaristi martiri in Spagna

Il logo per la beatificazione dei nove seminaristi martiri in Spagna

COMMENTA E CONDIVIDI

In questi tempi segnati da «scandali » che «sfigurano volto della Sposa di Cristo»», c’è «bisogno di preti onesti e irreprensibili». Lo dice il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, che sabato nella Cattedrale di Oviedo ha presieduto la cerimonia di beatificazione di Angel Cuartas e altri otto seminaristi martirizzati tra il 1934 e il 1939, durante la guerra civile spagnola. Il più anziano aveva 25 anni, il più giovane 18.

Davanti a duemila fedeli, tra cui 130 familiari dei nuovi beati, il porporato ha ricordato che la testimonianza dei martiri asturiani, «provenienti da famiglie cristiane semplici e da un ceto sociale basso», è «di grande attualità». Essi infatti «non fuggirono di fronte alle difficoltà, bensì scelsero la fedeltà a Cristo». Essi «ci ricordano che l’amore per Cristo prevale su ogni altra scelta e che la coerenza della vita può portare fino alla morte». «Ci ricordano – ha aggiunto Becciu – che non si possono accettare compromessi con la propria coscienza e che non vi è altra autorità umana che possa competere con il primato di Dio».

«Questi nove giovani – ha proseguito –, erano convinti della propria vocazione al sacerdozio ministeriale, sinceramente impegnati in un cammino formativo ». E «si sono sempre mostrati determinati a seguire la propria vocazione, nonostante il clima di intolleranza religiosa e consapevoli delle insidie e dei pericoli ai quali sarebbero andati incontro». Di più. Hanno «saputo perseverare con particolare fortezza fino all’ultimo istante di vita».

Non negarono «la loro identità di chierici in formazione», anche se sapevano bene che «l’affermazione della condizione di essere chierici equivaleva ad una sentenza di morte». Becciu ha sottolineato quindi che «con la santità della loro vita», i nuovi beati «parlano soprattutto alla Chiesa di oggi». Essi «con il loro sangue, hanno fatto grande la Chiesa e hanno dato splendore al sacerdozio».

«Siamo tutti turbati – ha confessato quindi il porporato – dagli scandali che sembrano non avere fine e che sfigurano il volto della Sposa di Cristo. Abbiamo bisogno di seminaristi, di preti, di persone consacrate, di pastori generosi come questi martiri di Oviedo. Abbiamo bisogno di preti onesti e irreprensibili che portino le anime a Dio e non causino sofferenze alla Chiesa e turbamento al popolo di Dio». Con il cardinale Becciu hanno concelebrato una decina di presuli, tra cui il porporato Ricardo Blazquez Perez, arcivescovo di Valladolid e presidente della Conferenza episcopale spagnola, e l’arcivescovo di Oviedo, Jesus Sanz Montes.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: