lunedì 26 marzo 2018
Alla presentazione del libro di Scaraffia e Pérez. E sulla politica: «nessun timore» (verso l’asse Lega-M5s), ci interessa il bene comune.
Il cardinale Bassetti in visita ad AVvenire, il 26 marzo 2018 (Fotogramma)

Il cardinale Bassetti in visita ad AVvenire, il 26 marzo 2018 (Fotogramma)

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L'essere «un americano», avere «attenzione per i poveri», il suo «rapporto con le donne». Ecco tre elementi che «mi sembrano delineare la biografia contenuta in questo libro». A parlare è il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. Lo fa in Università Cattolica per presentare il libro «Francesco. il Papa americano» scritto da Silvina Pérez e Lucetta Scaraffia ed edito da Vita Pensiero, la casa editrice della Cattolica. Elementi che, secondo il presidente della Cei, non si possono ignorare per capire Bergoglio e il suo pontificato. «Leggendo il libro si può comprendere il reiterato invito del Papa a una conversione pastorale – dice Bassetti –, che in molti sembrano non capire, ma che ci chiede un cambiamento di mente e cuore, non di modificare completamente la pastorale». In un certo senso una risposta neppure troppo indiretta a quanti sembrano «non capire il cambiamento, la riforma che papa Francesco ci chiede».

Cambiamenti che in questa fase non riguardano solo la Chiesa, ma anche la politica italiana. «Alle nuove istituzioni – dice Bassetti rispondendo ad alcune domande dei giornalisti prima della presentazione del libro – non ho altro da fare che fare gli auguri: che rispettino fino in fondo il loro ruolo e che anche il nuovo governo possa essere al servizio del Paese e del bene comune. Non abbiamo altro da dire». Dunque «nessun timore» (verso l’asse Lega-M5s) neppure in questo campo perché «abbiamo parlato con estrema chiarezza di bene comune e di quali punti ci stanno a cuore, che sono il bene della gente, di tutta la gente».

Senza timori, analogamente, la Chiesa dovrebbe guardare alle riforme di papa Francesco, in un pontificato giunto al quinto anno, utilizzando proprio quei tre elementi. «Non è secondario il fatto che Bergoglio sia nato e cresciuto nel continente americano, quello latino – dice Bassetti –. È uno sguardo sugli ultimi. E bisogna ricordare che quando il Papa parla di scarti non fa un discorso moralistico o sociologico, ma evangelico. Conosce i problemi del Sud del mondo, riesce a vedere - e far vedere - gli "invisibili"». Insomma uno «sguardo innovativo in una pastorale concreta» che affonda le proprie radici anche nell’esperienza della V Conferenza episcopale latinoamericana ad Aparecida nel 2007.

«Abbiamo un Papa che si prende cura della povera gente e non si limita al protocollo – aggiunge il presidente della Cei –. Un pontificato profetico di cui riusciremo a cogliere i frutti autentici fra alcuni anni, quando il cambiamento di epoca evocato da Francesco sarà una vera realtà». E questo sguardo «non può dimenticare i poveri e la povertà, che ha vissuto sulla sua pelle». E poi le donne - come le due autrici del libro, entrambe impegnate nell’Osservatore Romano -, figure molto importanti nella sua vita.

Aspetti in qualche modo toccati anche dal rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli e dall’assistente ecclesiastico generale, il vescovo Claudio Giuliodori, che hanno portato il proprio saluto. E anche dal direttore dell’Osservatore Romano Giovanni Maria Vian, che con uno slogan giornalistico sintetizza l’incontro con la frase «Quattro uomini (i relatori) che parlano di due donne (le autrici del libro, presente la sola Lucetta Scaraffia) che a loro volta parlano di un uomo (il Papa)».

Di certo, commenta Vittorio Emanuele Parsi, direttore dell’Alta scuola di Economia e relazioni internazionali della Cattolica, «Francesco parlando di misericordia e perdono vuole rimettere in discussione le certezze del passato». Insomma, come sottolinea il cardinale Bassetti, «un pontificato profetico, che si potrà giudicare nei suoi effetti soltanto in una visione storica».

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