martedì 8 novembre 2016
Mercoledì 9 novembre il cardinale torna nei luoghi colpiti dal sisma.
Bagnasco in visita ai terremotati, l'abbraccio della Chiesa
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Sarà una visita per rinnovare l’abbraccio e la vicinanza di tutta la Chiesa italiana ai territori e alle genti messe in ginocchio dal sisma dello scorso 24 agosto e poi da quello terribile di fine ottobre. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, torna fra i terremotati del Centro Italia. Domani, 9 novembre, sarà nell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia, epicentro dell’ultimo devastante sisma. “La dignità con cui queste comunità stanno affrontando la prova è un grande messaggio di speranza per tutto il Paese – spiega il porporato in una nota diffusa dall’arcidiocesi per presentare la visita –. Paese chiamato a ritrovare fiducia e slancio per uscire dal tunnel della crisi economica, culturale e morale che lo attanaglia”.

Bagnasco, accompagnato dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, farà tappa nelle cittadine e nei centri più colpiti. Borghi quasi interamente crollati, dove chi li abitava è stato costretto a lasciare le case e a trovare un tetto in centri di accoglienza o lontano. Alle 10.30 il presidente della Cei sarà a San Pellegrino di Norcia, la frazione già provata dal terremoto della scorsa estate, che l’ultimo terremoto ha raso al suolo. Il cardinale incontrerà la popolazione e poi si fermerà nella zona rossa. Un’ora più tardi sarà a Norcia, luogo simbolo del più recente terremoto, le cui immagini di distruzione e di angoscia hanno fatto il giro del mondo. Nella città natale del monaco patrono d’Europa visiterà la zona rossa e ciò che resta della Basilica di San Benedetto, della Concattedrale di Santa Maria Argentea e della chiesa della Madonna Addolorata che qui chiamano anche di san Filippo Neri.

Alle 13 Bagnasco si sposterà ad Ancarano per pranzare con gli sfollati di Ancarano e Campi, le due località che il terremoto ha ridotto in macerie. Poi sarà nella chiesa “ferita” di San Salvatore a Campi di Norcia e nell’abbazia di Sant’Eutizio, uno dei più antichi complessi monastici della Penisola, di cui è rimasto miracolosamente in piedi il campanile.

L’abbazia è a pochi passi da Preci, il paese “chiuso” per il terremoto e ultima sosta della visita di Bagnasco. Qui il punto di riferimento è il centro Caritas dove alle 15 Bagnasco incontrerà chi ha perso tutto. “Significativamente – aggiunge il presidente della Cei – la lezione e l’indicazione di marcia ci vengono dai piccoli centri: una realtà preziosa, luoghi di fede e di umanità dove le tradizioni umane e religiose costruiscono un terreno solido e dinamico”. Il cardinale arcivescovo di Genova aveva già visitato le popolazioni terremotate di Marche e Lazio lo scorso 26 ottobre recandosi ad Arquata, Pescara del Tronto, Accumoli e Amatrice.

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