sabato 15 febbraio 2014
​Il presidente della Cei il lavoro sia la priorità di "chiunque sarà al governo" perché "la gente è in grande sofferenza, non si può più aspettare".
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La "priorità assoluta" per chiunque sarà al governo deve essere il lavoro perché "la gente è in grande sofferenza". Il presidente della Cei Angelo Bagnasco ha lanciato un appello al mondo della politica ad affrontare come prima cosa la questione della crisi economica e del lavoro. "​Ci vuole stabilità nel Governo ma c'è soprattutto bisogno che il Governo provveda rapidamente al lavoro. Non vedo ancora alcuna ricaduta positiva sul piano dell'occupazione" ha detto presiedendo l'inaugurazione dell'anno giudiziario del tribunale ecclesiastico ligure. Più che al Governo, ha detto Bagnasco "penso all'Italia, cioè alla gente che ha bisogno di lavorare, che sta molto male, penso alle famiglie, alle persone singole, giovani che non trovano sbocchi, le persone più anziane che perdono il lavoro e che sono sole. Questa è la situazione, ogni riforma dello Stato, deve avere come priorità questo, una priorità che è urgentissima". Secondo il cardinale "non si può aspettare di più", servono azioni immediate. Bagnasco ha affrontato anche il tema dell'eutanasia definendola "un delitto contro la vita". "La posizione della Chiesa è nota. No all'accanimento terapeutico e no all'eutanasia, ma sì alla vita" ha ribatito asco, presidente della Cei, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Bagnasco ha aggiunto che contro la famiglia "è in atto una strategia persecutoria, un attacco per destrutturare la persona e quindi destrutturare la società e metterla in balia di chi è più forte e ha tutto l'interesse a che la gente sia smarrita. Nel torbido il male opera meglio" ha sottolineato il cardinale.
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