mercoledì 9 novembre 2016
Il presidente della Cei ha incontrato e confortato decine di persone sfollate. Tappa anche di fronte alla Basilica di San Benedetto a Norcia, di cui resta in piedi solo la facciata.
Bagnasco davanti alla facciata della Basilica di San Benedetto, crollata dopo il terremoto.

Bagnasco davanti alla facciata della Basilica di San Benedetto, crollata dopo il terremoto.

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Il cardinale Angelo Bagnasco ha fatto la sua prima tappa a San Pellegrino di Norcia, nell'ambito della sua seconda visita nella zone tra le zone più colpite dal terremoto.


Nella Valnerina, a San Pellegrino di Norcia, frazione semidistrutta del sisma, è allestito un campo base dove restano ancora 20 residenti sfollati sui 200 che prima abitavano nella località. Gli altri si sono trasferiti sul lago Trasimeno o sulla costa marchigiana. Il cardinale Bagnasco lì è entrato nella tendopoli per incontrare e dialogare con le persone del posto.



Nell'incontrare gli sfollati il cardinale Bagnasco ha regalato un rosario del Papa a un'anziana signora di San Pellegrino di Norcia. Poi ha baciato e confortato la donna. Il presidente della Cei si è poi soffermato con alcuni residenti rimasti nella frazione circa la situazione e le loro necessità. Gli sfollati sono ancora preoccupati per il proseguimento dello sciame sismico, che si è fatto sentire anche questa mattina. Molto chiedono di mantenere unità la comunità locale e non disperderla.


Il cardinale Bagnasco ha voluto ricordare la necessità che le persone non abbandonino i luoghi colpiti dal terremoto. E perché questo accada è importante puntare alla ricostruzione, garantendo lavoro e case.


Dopo San Pellegrino di Norcia è stata la volta della zona rossa del centro storico di Norcia, dove Bagnasco ha varcato l'accesso tra le mura dall'antica Porta Romana.

Accompagnato dall'arcivescovo di Norcia-Spoleto, Renato Boccardo, il presidente della Conferenza episcopale italiana ha camminato lungo corso Sertorio per arrivare a piazza San Benedetto. Qui è stato informato dei vigili del fuoco sullo stato attuale della Basilica di San Benedetto distrutta dal sisma del 30 ottobre e di cui resta in piedi solo la facciata.



Tutte le attività commerciali e gli alberghi sono chiusi a Norcia. Ed erano assenti le autorità locali.


«Ho trovato devastazione e luoghi fantasma - ha affermato il cardinale Bagnasco, dopo la visita nel centro storico semidistrutto di Norcia -. Ma ho toccato con mano anche la determinazione e la volontà della gente di continuare a essere qui. Se la gente si sente abbandonata, è finita. E questo non può accadere. La Chiesa ma sopratutto le autorità civili e la politica devono impegnarsi perché ciò non avvenga. Le chiese devastate dal terremoto prima che luoghi di arte sono nel cuore della gente, fanno parte della loro anima. Pertanto ci deve essere attenzione per questi simboli della identità locale e anche nazionale».


«Vedendo la Basilica di San Benedetto crollata, ho pensato all'Europa che deve ripensare il proprio cammino in modo nuovo e più determinato per il bene del continente. E San Benedetto può aiutarci in questo» ha concluso il cardinale Bagnasco prima di recarsi a pranzo con alcuni sfollati di Ancarano di Norcia.

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