venerdì 20 dicembre 2013
​Giovani non arrendetevi davanti alla piaga della disoccupazione: l'appello del presidente della Cei in occasione degli auguri natalizi alla città di Genova. Il freno alle imprese: burocrazia non sia una palla al piede. A Lampedusa «episodio raccapricciante»: l'Europa si coinvolga, non giudichi dall'esterno.
L'OMELIA AI POLITICI «La gente aspetta risposte»
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"Giovani non arrendetevi davanti alla piaga della disoccupazione". È l'appello del presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco in occasione degli auguri natalizi alla città. "L'aumento dei giovani che non studiano e non lavorano è preoccupante perché vuol dire che forse si sono arresi e arrendersi è la cosa peggiore", ha detto Bagnasco."La situazione dei giovani - ha sottolineato il cardinale - deve essere posta all'attento esame delle persone di responsabilità non solo politiche, ma anche degli imprenditori e delle istituzioni. Quando ai giovani viene a mancare la propria dignità e prospettiva di vita la società intera, nel suo tessuto profondo e nella sua voglia di futuro viene ad essere gravemenlte impoverita".La burocrazia, se ha il compito giustissimo di garantire trasparenza, efficacia ed equità nel lavoro e nell'ambito del tessuto sociale, non può, però, diventare una palla al piede per cui la gente si scoraggia e non impianta nuove attività o addirittura tende a chiuderle o a ridurle o a portarle all'estero proprio perchè qui tendenzialmente si è guardati con sospetto se si vuole allargare o impiantare un'attività lavorativa, anzichè essere guardati, come avviene in altri paesi come Francia e Germania ma non solo, con gratitudine e attenzione", ha anche detto Bagnasco. "Spero che l'Europa si coinvolga anche nelle cose e non soltanto giudichi dall'esterno". Così il presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco commenta la condanna dell'Italia da parte dell'Unione europea dopo il filmato shock delle docce antiscabbia agli ospiti del centro immigrati di Lampedusa.
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