giovedì 14 giugno 2012
La visione integrale della persona, al cuore dell'umanesimo cristiano, ha ispirato la civiltà italiana ed europea. "Questa iniziale ispirazione non è superata: i tempi sollecitano a continuare con coraggio la strada dei padri": lo ha detto il cardinale Bagnasco nell'omelia della Messa concelebrata all'Università Cattolica di Roma.
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La visione integrale della persona, aperta e trascendente, sta al cuore dell'umanesimo cristiano e ha ispirato la civiltà italiana ed europea. "Questa iniziale ispirazione non è affatto superata: i tempi sollecitano a continuare con coraggio ed entusiasmo la strada dei padri in un rinnovato sforzo di riflessione culturale alta a tutto campo"; lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco nell'omelia della Messa concelebrata nella Chiesa centrale dell'Università Cattolica di Roma, dove nel pomeriggio si sono svolti i festeggiamenti per la solennità del Sacro Cuore.

Nell'omelia il presidente della Cei ha detto che «la necessaria cultura della specializzazione non deve diventare frammentazione, e nessuna ricerca specifica deve mai perdere il riferimento all’insieme antropologico che sembra essere oscurato o trascurato dal dibattito contemporaneo. Come sarebbe possibile, infatti, affrontare in modo adeguato le questioni odierne – penso alla bioetica, alla biopolitica, alla famiglia, al bene della libertà di educazione e di religione, ma anche al diritto e alla medicina – senza una visione antropologica completa e aperta? E come contribuire in modo efficace e argomentato alla volontà di ridefinire le cose - compreso l’uomo, l’autonomia, l’amore, la vita, la famiglia – come se tutto fosse a nostra assoluta disposizione? Oggetto di qualunque opinione individuale e culturale? La pretesa di tutto ridefinire in base a criteri di pura soggettività, si rivolta contro l’uomo stesso che inevitabilmente diventa anch’esso oggetto di manipolazione di poteri forti in grado di condizionare il modo di pensare e di vivere».

Poco prima, nell'Auditorium della Facoltà di Medicina e Chirurgia "Agostino Gemelli", il cardinale Bagnasco aveva ricevuto un riconoscimento dell'Ateneo, insieme al direttore di Avvenire Marco Tarquinio. Premiata anche una decina di dipendenti. Nel suo discorso in questa occasione, il presidente della Cei ha espresso "preoccupazione" per la situazione che attraversa il polo romano dell'Università Cattolica e per "il futuro di questa istituzione" e ha auspicato "che si compiano a tutti i livelli passi per trovare la via di un giusto superamento della crisi". La "crisi" della Cattolica, ha detto il cardinale, riferendosi anche a una manifestazione dei dipendenti all'esterno dell'Auditorium, come anche la crisi che vive l'Italia e che interessa tutto il mondo, si supera "a condizione che queste strettoie, questi tornanti che dobbiamo passare, siano condivisi e vissuti insieme".

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