giovedì 20 settembre 2012
Alla vigilia del Convegno nazionale dei presidenti e assistenti diocesani di Ac, una nota della presidenza dell'Azione cattolica è stata scritta e indirizzata a quanti, in questi mesi, stanno "tirando per la giacca" i cattolici sul terreno dell'impegno politico.
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Una nota della presidenza dell'Azione cattolica è stata scritta e indirizzata a quanti, in questi mesi, stanno "tirando per la giacca" i cattolici sul terreno dell'impegno politico.Alla vigilia dell'importante appuntamento che avrà inizio domani pomeriggio a Roma con il Convegno nazionale dei Presidenti e assistenti diocesani di Ac sul tema "Legami di vita buona. Azione cattolica, Chiesa locale e Chiesa universale", l'Azione cattolica chiarisce che in una fase come l'attuale "davvero costituente" per il paese, la questione si pone sul terreno dei contenuti e non "del contenitore" partitico. Riducendo tutto al tema del "contenitore", si fa notare nel documento, "ci si è ridotti a porsi domande in larga parte fuorvianti" come quelle se ci sarà un nuovo partito dei cattolici, chi ne farà parte e la posizione che assumerà il vasto mondo associativo cattolico italiano. "Un approccio che, in realtà, non coglie - secondo l'Azione cattolica - la fase nuova dell'impegno dei credenti in politica. Con questi ragionamenti semplicistici, infatti, - si sottolinea - viene del tutto trascurato il forte impegno del mondo cattolico, in dialogo con tutti, per restituire al Paese un patrimonio di valori condivisi e un confronto politico più pacato". "Non sui 'contenitorì, ma sui 'contenutì, il mondo cattolico lavora da tempo, sollecitato ancor più dal vibrante appello di quattro anni fa in cui il Santo Padre Benedetto XVI, da Cagliari, invocò una nuova generazione di credenti impegnati in politica" si aggiunge nella nota. "In una fase confusa, in cui la crisi è ancora in corso e gli scenari politici sono ingessati da incertezze e tatticismi, dalla ricerca di scorciatoie che finiscono per screditare le stesse istituzioni democratiche. I cattolici - si conclude - vengono dunque 'tirati per la giaccà, come fossero portatori di pochi e sparuti interessi. È proprio in questo momento, invece, - si conclude - che emerge il lungimirante lavoro svolto, ancora una volta, sui 'contenutì: il mondo associativo appare perfettamente cosciente di avere radici comuni in un'agenda fondata sulla centralità della persona, della famiglia e dell'etica della vita, sulla preferenza assoluta per gli ultimi, sulla trasparenza e sobrietà della vita istituzionale, sulla relatività, e non assolutezza, della politica rispetto all'interezza della vita civile".
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