martedì 6 gennaio 2015
​Sarà la prima dalla proclamazione della Repubblica e sorgerà alla periferia di Istanbul. A dare l'annuncio il primo ministro. Nel paese ci sono circa 150mila cristiani.
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Il governo turco ha autorizzato la costruzione di una chiesa cristiana di rito siriaco nel quartiere di Yeşilköy, alla periferia di Istanbul, sul Mar di Marmara. L’annuncio è stato fatto dal primo ministro in persona, Ahmet Davutoğlu, che ha ricevuto, venerdì scorso, i rappresentanti delle minoranze non musulmane nel Paese. La costruzione della chiesa, prevista nei prossimi mesi su un terreno concesso dal municipio, verrà finanziata da una fondazione che difende i diritti dei circa 20mila siriaci (ortodossi e cattolici) che vivono in gran parte nel sud-est della Turchia. La chiesa sarà in assoluto la prima a essere costruita dalla proclamazione della Repubblica.
Uniti contro l’intolleranza. Il premier ha ricevuto gli esponenti religiosi in occasione di un incontro ad Istanbul per dedicato al tema dell’islamofobia e del razzismo. Un fenomeno in preoccupante crescita anche in Paesi con una lunga tradizione di tolleranza, come testimoniano gli attacchi di questi giorni contro moschee in Svezia ad opera di gruppi di estrema destra. All’evento erano presenti, tra gli altri, il patriarca Bartolomeo e l’arcivescovo latino di Smirne Ruggero Franceschini, presidente della Conferenza episcopale turca. L’obiettivo della riunione era di esprimere una posizione comune contro ogni forma di intolleranza e terrorismo di matrice religiosa e discutere in particolare della situazione nel sedicente Stato islamico.
Le minoranze religiose in Turchia. I non musulmani in Turchia sono oggi meno di 200mila su una popolazione di 76 milioni di abitanti. Di questi, i cristiani sono circa 150mila, quasi la metà fedeli della Chiesa Apostolica Armena, seguiti dai cattolici (53mila), principalmente latini, ma anche armeni, siro-cattolici e caldei. Nonostante la Costituzione riconosca la libertà di culto, le minoranze soggette ad alcune restrizioni. In particolare, la Chiesa cattolica continua a non avere un riconoscimento giuridico, neanche quello status di “confessione ammessa” che il Trattato di Losanna del 1923 aveva conferito agli ortodossi, agli armeni ortodossi e agli ebrei.
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