sabato 22 dicembre 2012
​«La solitudine che accompagna la vita di ogni persona è innanzitutto colmata se la persona è credente, dalla presenza di Dio che, nelle grotta di Betlemme e nei nostri Presepi, si ripropone e si offre con tanta umiltà». Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, nel suo augurio in vista della festività del Santo Natale.​
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"La solitudine che accompagna la vita di ogni persona è innanzitutto colmata se la persona è credente, dalla presenza di Dio che, nelle grotta di Betlemme e nei nostri Presepi, si ripropone e si offre con tanta umiltà". Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, nel suo augurio in vista della festività del Santo Natale.
"Quindi - ha ribadito il porporato - l'invito è di sostare davanti al presepe delle nostre case, delle nostre Chiese per risentire il calore di questa presenza: nessuno è solo nel mondo". "L'invito agli adulti è di guardare i bambini davanti al presepe, perchè i bambini hanno quegli atteggiamenti spontanei di stupore e gioia, che gli adulti molte volte si vergognano di manifestare". Secondo l'arcivescovo di Genova poi, "è necessario rinsaldare anche la compagnia tra gli uomini" perchè ci sono "tante solitudini, anche e soprattutto nella nostra città (il riferimento è a Genova, ndr), che - ha affermato il cardinale Bagnasco - sappiamo essere una città di persone avanti con gli anni. Mi auguro che si possa, soprattutto in questi giorni, trovare uno sguardo di maggiore attenzione, una parola, un gesto, non soltanto di un giorno o di un'ora, ma - ha concluso - che possa continuare anche tutto l'anno". Ha proseguito poi con la sollecitazione, in questo momento di crisi economica, affinché "nessuno ceda allo scoraggiamento, per nessun motivo" e "sempre più si mettano insieme intelligenze, onestà, responsabilità ognuno faccia veramente la propria parte, il proprio dovere, al meglio". A pochi giorni dalla ricorrenza, il porporato ha auspicato che "tutti possano, grazie al Bambino Gesù, di cui ricordiamo ancora una volta l'incarnazione nel mondo, ritrovare legami più stretti, vincoli più virtuosi, solidali, di benevolenza, sostegno e aiuto, non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto dal punto di vista affettivo, perchè questa è la forza interiore che ogni persona cerca di fronte alle durezze della vita".
"Le ristrettezze della crisi che tutti conosciamo - ha proseguito il cardinale Bagnasco - penso che possano essere di invito e di stimolo molto profondo, come avviene in famiglia. Auspico che in questi momenti di pesante crisi, dove però ci sono anche delle luci che si intravedono, dei segnali di speranza, sempre più si mettano insieme intelligenze, onestà, responsabilità: ognuno faccia veramente la propria parte, il proprio dovere, al meglio. Mettendosi sempre meglio in rete con gli altri sono certo - ha concluso il porporato - che la crisi si possa superare".​
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