lunedì 24 febbraio 2014
​ In attesa di una riforma globale, che non è ancora dietro l’angolo, oggi il Pontefice ha emanato un motu proprio con cui istituisce tre nuovi organismi.
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Continua a tappe accelerate la riforma delle strutture economico-finanziarie della nuova Curia romana di Papa Francesco. In attesa di una riforma globale, che non è ancora dietro l’angolo, oggi il Pontefice ha emanato un motu proprio con cui istituisce tre nuovi organismi. Intanto viene costituito un nuovo dicastero di prima fascia che, al pari delle Congregazioni, viene affidato a un cardinale prefetto. Non si chiamerà congregazione, ma “Segreteria per l’economia” e ai suoi vertici ci saranno anche un “prelato”, quindi un ecclesiastico non necessariamente vescovo, segretario generale. Entrambi sempre di nomina pontificia. La nuova “segreteria” "risponde direttamente al Santo Padre e attua il controllo economico e la vigilanza" sui dicasteri della Curia romana, sulle istituzioni collegate con la Santa Sede e sullo Stato della Città del Vaticano. Non solo. Saranno sua competenza anche "le politiche e le procedure relative agli acquisti e all’adeguata allocazione delle risorse umane, nel rispetto delle competenze proprie di ciascun ente". Il nuovo cardinale Segretario per l’economia, specifica il motu proprio, "collabora con il Segretario di Stato". Il motu proprio istituisce anche la figura di un “revisore generale” – con compiti di "revisione contabile (audit)" dei suddetti enti vaticani o collegati alla Santa Sede - che potrà essere invece essere un laico.Il motu proprio istituisce poi un nuovo Consiglio per l’economia che ha il compito di "offrire orientamenti sulla gestione economica e di vigilare sulle strutture e sulle attività amministrative e finanziarie dei suddetti enti". Orientamenti di cui il neonato “Segretario per l’economia” dovrà tener conto. Il nuovo Consiglio - che in pratica subentra al Consiglio dei 15 cardinali finora esistente – avrà come quest’ultimo un profilo internazionale, ma, a sua differenza conterà otto ecclesiastici (che potranno essere anche vescovi) e sette "esperti laici".In un Comunicato della Sala Stampa pubblicato prima del motu proprio è stato specificato da una parte che a capo della Segreteria il Papa ha nominato il cardinale australiano George Pell "attuale" arcivescovo di Sydney, e dall’altra viene confermato, esplicitandolo, che l’Apsa continua ad essere la "Banca centrale del Vaticano" e che l’Aif mantiene l’attuale ruolo di vigilanza prudenziale. L’annuncio di ieri quindi, a meno di un anno dall’inizio di pontificato, segna una tappa notevole nel cammino di riforma intrapresa da Papa Francesco. Le cui ricadute potranno essere apprezzate in pieno dopo che i tre organismi – consiglio, segreteria, revisore – avranno uno statuto definitivo, e nel contesto della riforma globale della Curia allo studio del Consiglio degli otto cardinali (di cui lo stesso Pell fa parte).
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