giovedì 9 maggio 2013
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In occasione dell’annuale giornata di santificazione sacerdotale, il cardinale Bagnasco, al Santuario di N.S. della Guardia insieme con molti sacerdoti della diocesi, ha pregato per le vittime dell’incidente avvenuto nel Porto di Genova. Ecco le parole del Cardinale: «Vogliamo stringerci in preghiera e abbracciare le anime di questi nostri fratelli defunti nella tragedia che ha colpito il Porto di Genova; vogliamo pregare perché la misericordia di Dio li accolga subito nella gioia eterna; abbracciamo le famiglie toccate da questa disgrazia e che sono profondamente ferite da questi lutti. Preghiamo per i feriti, per coloro i quali ancora risultano dispersi; preghiamo per tutti i colleghi di lavoro di questi amici e fratelli. L’incidente avvenuto nel Porto è una ferita profonda per Genova e per tutti noi. È una sciagura che ci ha toccato tutti, quindi possiamo dire che questa è una "tragedia di famiglia", che ci sconvolge, ma che non ci deve abbattere. Invochiamo la Madonna della Guardia affinché ci sostenga e ci dia la forza della consolazione per non abbatterci di fronte a questo momento durissimo per tutti. Preghiamo perché il colpo subito dalla nostra città serva per far riscattare Genova e auguriamoci che che ci sia un ulteriore risveglio da parte di tutti, ciascuno secondo le proprie responsabilità. Il nostro porto deve tornare ad essere il cuore pulsante della vita, del lavoro e della società genovese. Esso torni ad essere la grande spinta e il grande motore di quella vasta gamma dell’imprenditoria che dà lavoro e che costituisce quindi per tante famiglie una fondamentale risorsa».
In giornata l'arcivescovo ha anche visitato i feriti ricoverati all'ospedale Galliera. Il cardinale Bagnasco ha parlato con i medici per sincerarsi delle condizioni dei due feriti, di cui uno ancora in gravi condizioni, prima di recarsi nel reparto di degenza breve, dove ha incontrato il militare Raffaele Chiarlone. Una visita durata pochi minuti, ma che è stata molto toccante per entrambi. «L'incidente è una ferita profonda per Genova e per tutti noi, è una "tragedia di famiglia", che ci sconvolge, ma che non ci deve abbattere».
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