giovedì 23 aprile 2015
A Cremona l’annuncio di Lafranconi. Via libera anche per monsignor Cazzani. Il nulla osta giunto il Giovedì Santo. Il vescovo ha scelto l’assemblea del clero diocesano per darne notizia.
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«Dalla Congregazione delle cause dei santi è arrivato il nulla osta a procedere per le cause di beatificazione di don Mazzolari e di monsignor Cazzani». Con queste parole il vescovo di Cremona Dante Lafranconi, ha comunicato ieri ufficialmente il via libera all’apertura della tappa diocesana del cammino verso gli altari ("sì" ricevuto il 2 aprile scorso, Giovedì Santo) per due figure di sacerdoti cremonesi che hanno segnato la storia e non solo quella, della Chiesa, locale e no.L’annuncio, dato al termine dell’assemblea diocesana del clero, è stato accolto da un grande applauso, segno della gratitudine e dell’attesa di una una comunità intera.«La figura di don Primo Mazzolari, la sua spiritualità – commenta  a caldo il postulatore della causa don Bruno Bignami, presidente della Fondazione "Don Primo Mazzolari" di Bozzolo – viene così riconosciuta punto di riferimento per la vita cristiana di questo tempo».Nato al Boschetto, frazione di Cremona, il 13 gennaio 1890, fu ordinato prete nel 1912. Assunse numerosi incarichi da vicario a parroco a cappellano militare nel 1918. Il suo forte spirito critico lo portò a guardare sempre lontano anche davanti all’avanzare dell’ideologia fascista. L’impegno per l’evangelizzazione, la pacificazione, la costruzione di una nuova società più giusta e libera costituirono i cardini del suo impegno dal 1945 in poi. Figlio in questo della Chiesa del suo tempo, egli era convinto che il cristianesimo potesse costituire un rimedio ai mali del mondo e si fece portatore così dell’idea di una vera e propria "rivoluzione cristiana". Autore di numerose pubblicazioni, alcune delle quali guardate con sospetto anche all’interno della comunità ecclesiale, nel 1949 fondò e assunse la direzione del periodico "Adesso" la cui pubblicazione fu sospesa nel 1951. Nel 1957 predicò la Missione a Milano, chiamato dal cardinale Giovanni Battista Montini. Morì a Bozzolo il 12 aprile 1959. Tanti sono i temi portati avanti dalle sue opere e dalla sua predicazione: quello della pace, dei lontani, della giustizia sociale, di una Chiesa che dialoga, povera tra poveri.«Ha rappresentato una spiritualità di cristianesimo incarnato dentro la storia» – aggiunge don Bignami –. È stato un uomo capace di leggere i segni dei tempi, di esercitare il discernimento. E questa sua lungimiranza non fu sempre capita da una Chiesa che oggi invece legge la sua presenza come segno dello Spirito Santo. Ora la diocesi di Cremona ha il compito di programmare l’iter per l’avvio della causa di beatificazione. Un cammino che prevede 2 commissioni alle quali spetterà il compito di analizzare la testimonianza di fede di don Primo, tanto dal punto di vista del suo pensiero raccolto nelle opere e negli scritti, che sotto il profilo dell’esperienza di vita quotidiana. Il frutto di questo studio, di questo esame dettagliato verrà poi nuovamente affidato al dicastero delle cause dei santi per l’eventuale prosecuzione della causa.Accanto a don Mazzolari, via libera per l’apertura della causa anche per la figura, magari meno nota, ma molto affascinante di monsignor Giovanni Cazzani, nato il 4 marzo 1867, laureato in teologia ma anche in lettere e filosofia. Uomo dotto ma anche pastore, a 37 anni eletto vescovo di Cesena e poi dal 1914 fino alla morte (26 agosto 1952) vescovo di Cremona. Al di sopra dei contrasti e delle passioni di parte svolse la sua azione prudente e ferma anche durante il periodo fascista. Attento ai poveri (che accoglieva a pranzare nel palazzo vescovile), vicino al suo popolo locale non smise di pronunciarsi apertamente su questioni scottanti nazionali ed internazionali come l’ateismo comunista. Si guadagnò la stima di tutti tanto che nel 1944 Pio XII gli conferì il titolo di arcivescovo "ad personam". Ora la Chiesa lo riconosce Servo di Dio.Il vescovo Lafranconi ha poi informato che il 3 dicembre scorso è stato ufficializzato il nulla osta anche per l’iter riguardante un altro cremonese: padre Silvio Pasquali (1864-1924), missionario del Pime e fondatore nel 1914 in India delle Suore catechiste di Sant’Anna.
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