giovedì 17 luglio 2014
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Arriveranno da tutt’Italia, lungo 456 "cammini", ma dopo un cammino di due anni di preparazione. Sono i 30mila scout dell’Agesci provenienti da oltre 1.500 realtà territoriali che parteciperanno alla "Route nazionale", ragazzi della Branca Rover-Scolte, tra i 16 e i 21 anni. Cammineranno zaino in spalla, «perché niente è più autentico che camminare insieme», dall’1 al 5 agosto per poi confluire tutti nel parco toscano di San Rossore fino al 10. "Strade di coraggio...diritti al futuro" è il motto del grande evento, accompagnato dal simbolo/cartello stradale con la scritta "one way", senso unico, con un cuore rosso, che rappresenta l’amore e la generosità: «Si può contare su di me». E, infatti, l’altro slogan è «Io ci sarò», alla Route e sul territorio. Coraggio e strada, non solo parole. «Il coraggio è la virtù su cui basare la nostra capacità di futuro – spiega la presidente del Comitato nazionale dell’Agesci, Marlina Laforgia –. Questo tempo, questo Paese, questa Europa hanno bisogno dell’energia dei ragazzi, promuovendo il coraggio di essere protagonisti». E i giovani dell’Agesci lo hanno fatto «con un’adesione entusiasmante, non solo quantitativa ma sapendo cogliere l’occasione – aggiunge l’altro presidente Matteo Spanò – per rimettersi in strada, in discussione, vivere e poi mettere in pratica, per riscrivere il futuro. Per raccontare quello che vogliamo essere, non solo a noi ma al Paese, alla Chiesa». Lo hanno fatto sui territori in questi due anni di preparazione, con migliaia di incontri con protagonisti e attività concrete. Tutte con al centro il coraggio, «unica direzione»: «Il coraggio di andare a cercare gli ultimi, il coraggio dell’affettività, il coraggio di essere Chiesa», spiega ancora Laforgia. Ma anche «il coraggio della memoria, il coraggio delle terre liberate dalle mafie, o ancora di un’economia che resiste alla globalizzazione», elenca l’incaricato nazionale alla Branca Rover e Scolte, Sergio Bottiglioni. O ancora più semplicemente, aggiunge l’altra incaricata, Elena Bonetti, «il coraggio di alzarsi la mattina e affrontare la giornata. Azioni per rendere migliori i territori con passione e responsabilità».Tutto questo per due anni è diventato «una grande narrazione sulla rete, ci siamo scambiati storie e emozioni, e ora ci incontreremo», spiega Bottiglioni. Prima in cammino, in clan di formazione, per conoscersi e confrontarsi, tra ragazzi e nei territori che si attraverseranno, poi nella "città delle tende" a San Rossore. Un luogo scelto anche perché proprio lì, tenuta dei Savoia e poi del presidente della Repubblica, nel 1910 i Ragazzi esploratori italiani, la prima associazione scout italiana, incontrando il re Vittorio Emanuele III ebbe la sua prima visibilità pubblica. E come ricorda Spanò, anche la data è importante «perché è il 40° anniversario dell’Agesci, nata nel 1974 con la fusione delle due associazioni femminile e maschile».Proprio nel parco toscano, una "sfida" anche questa (vedi altro articolo), gli scout si confronteranno in 650 laboratori «per fare e pensare» anche con la partecipazioni di persone esterne, oltre a 33 tavole rotonde «non teatrini ma spazi di confronto». «Non è un grande happening – precisa Bonetti – ma un tempo per liberare il protagonismo dei nostri ragazzi». Così al centro della "città", divisa in cinque "quartieri" autonomi, ci sarà la "piazza del coraggio" con una grande tenda nella quale verranno raccolte storie e esperienze, per poi stendere la "carta del coraggio", il mandato, il messaggio per i territori, per guardare al futuro. Non sarà un manifesto teorico, ma conterrà proposte concrete da portare ai sindaci e alle istituzioni, regionali, nazionali e internazionali e servirà alle singole comunità scout per progettare le future attività. Sarà, assieme alla celebrazione eucaristica, il momento finale della Route. «Abbiamo chiesto a papa Francesco di poter essere dei nostri – spiega Laforgia – e i ragazzi lo hanno invitato attraverso i social network. Ci ha assicurato la sua vicinanza e la sua preghiera ma purtroppo non potrà essere presente alla cerimonia di chiusura della Route».
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