venerdì 13 aprile 2018
Il 21 aprile la prima Festa dei cammini e dei camminatori al santo. Intanto sta per nascere il più lungo percorso di pellegrinaggio in Italia: 1.550 chilometri dedicati ad Antonio e pronti nel 2021
Sant'Antonio da Padova in un dipinto di Marcantonio Bassetti (Museo di Castelvecchio, Verona)

Sant'Antonio da Padova in un dipinto di Marcantonio Bassetti (Museo di Castelvecchio, Verona)

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«Un pellegrino non è un turista, non è un vagabondo, non è un bighellone, per riprendere alcune categorie di Bauman sull’uomo contemporaneo. Perché l’esperienza del pellegrinaggio è un’esperienza di fede». Ha le idee chiare padre Oliviero Svanera, rettore della Basilica di Sant’Antonio a Padova, nel presentare insieme a padre Andrea Tortelli la prima Festa dei cammini e dei camminatori al santo, che si svolgerà il 21 aprile a ridosso, non a caso, della grande Maratona di Sant’Antonio, giunta alla 19ª edizione.

La Festa dei cammini e dei camminatori, promossa da Pontifica Basilica di Sant’Antonio, Messaggero di Sant’Antonio editore e associazione “Il Cammino di sant’Antonio” sarà una «festa pastorale a tema » che vuole valorizzare il pellegrinaggio in quella forma propria del Dna francescano: il “cammino di fede”, per cui qualsiasi sia la meta geografica, l’obiettivo è sempre il cielo, la dimensione dello spirito. «L’esperienza del camminare richiama anche la realtà della fatica – ricorda Svanera – e implica il principio di sottrazione, perché quando cammini ti rendi conto di cosa vuol dire aria, acqua, cibo, corpo, compagni di viaggio, aiuto…». In poche parole vai all’essenza di te e dell’altro, una sorta di percorso di verità e di rinascita come raccontano tanti diari di pellegrini e storie reali di persone che nell'intraprendere per le ragioni più svariate percorsi a piedi hanno trovato esiti di vita nuovi, molti dei quali ripresi dalla collana In cammino delle Edizioni Messaggero.

Sabato 21, tra i vari appuntamenti della giornata, sarà presentato “Sul cammino di sant’Antonio. Diario di un pellegrino” di Giannino Scanferla, dedicato al Cammino di sant’Antonio nel percorso dalla Basilica del santo a Padova al Santuario della Verna. La festa dei cammini e dei camminatori si aprirà al mattino con la presentazione di quattro cammini italiani (Cammino di Dante, Cammino del Beato Enrico, Via di Francesco e Via Flavia), seguita da una tavola rotonda dedicata al progetto “Cammino di sant’Antonio da Milazzo a Padova, passando per Assisi”, che proprio nei giorni scorsi ha visto l’avvio degli studi di fattibilità e i primi sopralluoghi. L’idea allo studio sarebbe di poter arrivare nel 2021 (nell’ottavo centenario dell’arrivo in Italia di Antonio) a veder realizzato il più lungo percorso di pellegrinaggio in territorio italiano (circa 1.550 chilometri) estendendo l’attuale Cammino di sant’Antonio (Assisi-Padova) al tratto Capo Milazzo-Capua-Assisi, attraversando altre quattro regioni (Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania) e coprendo tutto il tragitto compiuto da frate Antonio dal suo naufragio sulle rive siciliane fino a Padova. Un progetto ambizioso che intreccerebbe spirito, cultura, arte.

La giornata di festa, una sorta di elogio alla lentezza, vedrà poi l’inaugurazione della mostra “Camminamente” realizzata da Antonio Gregolin, giornalista e artista, che presenta storie di cammini e di percorsi di vita attraverso 50 paia di scarpe di camminatori, sportivi, pellegrini semplici ed eccezionali nello stesso tempo. Per l’inaugurazione sono attesi Tom Perry (l’uomo che scende i vulcani a piedi) e Roberto Ghidoni (primatista della maratona più estrema del mondo tra i ghiacci dell’Alaska). La festa si concluderà con la Messa in Basilica alle 17 presieduta da padre Oliviero Svanera e con una benedizione particolare a pellegrini, camminatori, marciatori, maratoneti invitati a calzare le loro scarpe “di cammino”.

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