Rispetto e relazioni autentiche: oggi la Chiesa prega per le vittime di abusi
di Matteo Liut
In tutte le comunità locali veglie, Messe e iniziative per la quinta Giornata nazionale voluta dalla Cei

Un silenzio che diventa supplica, una ferita che chiede guarigione. La Chiesa italiana oggi si raccoglie nella Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, appuntamento giunto alla quinta edizione e voluto dalla Cei per ricordare chi ha sofferto e per rinnovare l’impegno a costruire comunità sicure e accoglienti. Il tema scelto per il 2025 – "Rispetto. Generare relazioni autentiche" – richiama il Vangelo di Marco: "Lasciate che i piccoli vengano a me". «Il rispetto – spiegano dal Servizio nazionale per la tutela dei minori – è la sostanza etica delle relazioni ecclesiali, per custodire la dignità inviolabile di ogni persona». La Giornata è segno di conversione e di ascolto: «Chi ha subito un abuso – ricordano i promotori – spesso vive nascosto, tra paura e senso di colpa. Pregare significa cercare chi è smarrito, come il buon pastore».
In tutta Italia le diocesi hanno risposto con iniziative di preghiera e sensibilizzazione. A Novara il tema è entrato nelle preghiere dei fedeli delle Messe domenicali; a Fermo l’arcivescovo Pennacchio guiderà il 24 novembre una veglia diocesana «per guardare con verità e dolore la ferita degli abusi e continuare con speranza la lotta contro ogni violenza». A Padova la veglia si terrà questa sera all’Istituto teologico Sant’Antonio, mentre la diocesi di Acireale ha rilanciato la formazione degli operatori pastorali e i centri di ascolto. In Calabria, la diocesi di Locri-Gerace propone un incontro con testimonianza e preghiera in cattedrale; in Veneto, il vescovo di Adria-Rovigo Pierantonio Pavanello richiama «la necessità di contesti educativi sicuri» e invita alla preghiera nelle Messe del 23 novembre. Anche Bergamo, Arezzo, Piacenza-Bobbio, Cuneo-Fossano e molte altre Chiese locali hanno predisposto veglie, schemi di riflessione e percorsi di sensibilizzazione lungo l’anno pastorale.
Di particolare rilievo, poi, sarà la veglia che si terrà stasera, alle 19.15, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi, nel contesto dell’81ª Assemblea generale della Cei. Sarà presieduta da Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e delegato per la tutela dei minori. La celebrazione dei Vespri sarà accompagnata da una preghiera dedicata alle vittime e ai sopravvissuti agli abusi, con momenti di ascolto, memoria e gesti simbolici di vicinanza alle persone ferite, segno di un impegno che la Chiesa italiana vuole rendere sempre più concreto.
Il Servizio nazionale Cei ha messo a disposizione materiali per l’animazione nelle comunità locali: schemi per veglie, preghiere dei fedeli, commenti biblici e testimonianze, frutto di un lavoro condiviso con persone che hanno vissuto la ferita dell’abuso. «Promuovere una cultura della tutela – sottolineano – significa imparare a chiedere permesso, a custodire la vulnerabilità come tratto dell’umano». Si tratta di un appuntamento, insomma, che, nel contesto della Giubileo della Speranza, diventa segno di rinnovamento: pregare per le vittime è il primo passo per trasformare le ferite in percorsi di verità, giustizia e rinascita. E l'obiettivo comune è rendere sempre più la Chiesa una casa sicura per tutti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA






