sabato 11 gennaio 2020
Roma vede per la prima volta riuniti i responsabili degli oltre 160 enti e istituzioni in rappresentanza di oltre due milioni di fedeli
Un momento dei lavori dell’incontro della Famiglia Vincenziana a Roma

Un momento dei lavori dell’incontro della Famiglia Vincenziana a Roma - Sicilian

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Iniziato mercoledì scorso, con la partecipazione degli oltre 200 intervenuti da tutto il mondo all’udienza di papa Francesco, proseguirà fino a domani all’Augustinianum di Roma lo storico incontro dei responsabili della Famiglia Vincenziana. “Storico” perché è la prima volta che si svolge un’assise del genere, alla presenza di circa160 responsabili di enti e istituzioni che in tutto il mondo, tra vita consacrata e laici, portano avanti il carisma di san Vincenzo de’ Paoli. E proprio la trasmissione del carisma è stato il tema al centro dell’intensa giornata di ieri, insieme alla cura della cultura vocazionale, con la partecipazione di decine di relatori, fetta significativa di quel dettato vincenziano che in tutto il mondo si calcola arrivi ad almeno due milioni di fedeli, in 150 Paesi.

Una panoramica internazionale che proprio nella giornata di avvio dei lavori ha tracciato padre Robert Maloney, già superiore generale. «Questo incontro mondiale di Roma – ha avuto modo di sottolineare padre Tomaž Mavric, superiore generale della Congregazione della Missione, nel ribadire per l’appunto l’importanza della prima volta di una riunione del genere – rappresenta per questo innanzitutto una sfida. La Famiglia Vincenziana è di fatto, anche se non giuridicamente, una delle più grandi organizzazioni non governative del mondo in termini di persone coinvolte nella fornitura di servizi e denaro speso. Siamo una costellazione liberamente configurata di varie organizzazioni, enti di beneficenza e congregazioni religiose derivanti dal carisma originale di san Vincenzo. I nostri rami offrono aiuto e beneficenza in molteplici modi e forme. Tutto viene fatto con umiltà e grande cura, come richiesto dal carisma vincenziano».

Quello che i Vincenziani intendono individuare nel corso di queste giornate romane è, per usare ancora le parole di padre Mavric «un percorso futuro in comune, che ci aiuti sempre di più ad essere un movimento nella Chiesa e a far sì che il nostro carisma possa dare risposte concrete alle esigenze del mondo in cui viviamo». Con i vari lavori di gruppo, i Vincenziani riuniti all’Augustinianium, a due passi dal Vaticano, stanno così affrontando diverse tematiche che riconducono tutte comunque a quel cammino caritativo iniziato cinque secoli fa in Francia da san Vincenzo, anche attraverso declinazioni più contemporanee. Ed ecco allora le attività del team che costituisce l’Ufficio Internazionale dei Vincenziani, così come il tema della comunicazione, che passa anche attraverso la comprensione delle potenzialità del web (domani questo capitolo verrà approfondito in un apposito panel) e la significativa esperienza del “Vincentian Family Film Festival”, con la presentazione e la premiazione dei cortometraggi vincitori, su argomenti pure questi quanto mai attuali, dall’immigrazione alla crisi economica.

Quello che sta già emergendo come necessario, ad impressione pressoché unanime dei vari relatori fin qui intervenuti, è l’urgenza di una sinergia sempre più stretta tra tutte le realtà nate nel solco scavato da san Vincenzo. E non a caso, l’importanza del camminare insieme e le modalità per farlo, saranno al centro della giornata odierna, mentre quella conclusiva di domani sarà naturalmente dedicata a raccogliere gli spunti e le suggestioni emersi da queste giornate, con padre Joseph Agostino incaricato di farne una sintesi, prima della celebrazione eucaristica, presieduta da padre Tomaz Mavric e animata dal Gen Verde, che di fatto concluderà l’assise romana.

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