martedì 5 settembre 2017
È l'appello, affidato al Sir, in queste ore di tensione in Corea, di monsignor Lazzaro You Heung-sik, vescovo di Daejeon e presidente della Commissione Giustizia e pace.
monsignor Lazzaro You Heung-sik

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"Tutti si devono fermare. Perché se scoppia una guerra nucleare, non ci saranno vincitori. Saremo tutti perdenti. Con armi così sofisticate, sarà la distruzione totale". È l'appello, affidato al Sir, in queste ore di tensione altissima in Corea, di monsignor Lazzaro You Heung-sik, vescovo di Daejeon e presidente della Commissione Giustizia e pace della Conferenza episcopale sudcoreana.

"Il popolo coreano - dice il vescovo che in questi giorni è a Roma - è abituato a convivere con questa minaccia ormai da 70 anni, da quando la Corea è divisa in due. Purtroppo i governi passati e in genere il mondo politico ha sfruttato questa situazione per fini personali. Ma questa volta la situazione è diversa. Ciò che preoccupa è l'uso da parte dei leader di Stato di un linguaggio forte, intriso di odio, per cui non si sa che cosa può accadere, si vive in una sospensione. Siamo preoccupati ma ho fede che il Signore ci darà la forza, indicherà la strada, e noi tutti troveremo le vie giuste per instaurare un nuovo dialogo e andare avanti".

Il vescovo sudcoreano Lazzaro You Heung-sik, che per quattro volte è riuscito a oltrepassare la linea di frontiera e raggiungere Pyongyang, spiega che "la Corea del Nord si sente messa all'angolo e isolata dalla politica internazionale e la reazione a questo isolamento è la bomba atomica che garantisce loro una difesa, una via di sicurezza". E poi chiede: "Che cosa ci guadagna la Corea del Nord a lanciare un missile? Niente. Se loro lanciano il missile, gli americani non rimarranno con le mani in mano e risponderanno".

Nella regione la tensione resta altissima ma sulle sanzioni, il vescovo di Daejeon dice: "Rispetto le decisioni dell'Onu. Ma bisogna
sempre lasciare uno spazio al dialogo. Mai rompere la via della negoziazione. Deve rimanere sempre aperta una porta. Se la Cina,
per esempio, dovesse a causa delle sanzioni fermare l'erogazione del petrolio alla Corea del Nord, questa azione potrebbe
provocare nel Paese morti per fame".

Il 6 e 7 settembre, il presidente Moon Jae-in sarà al Forum economico orientale che si tiene a Vladivostok ed incontrerà il presidente russo Vladimir Putin. "Spero - confida monsignor Lazzaro - che Russia e Putin riescano a fare pressione sulla Corea
del Nord convincendola a fermarsi e al fatto che non può andare avanti su questa linea, chiedendo al regime di Pyongyang di
mettersi in dialogo".

Papa Francesco, prosegue il presule, "è preoccupato e prega molto. Il rosario è la nostra forza". La linea della Santa Sede è quella indicata dal Pontefice sul volo papale al rientro dal suo viaggio al Cairo. "Il Papa - precisa monsignor Lazzaro You - propone sempre il dialogo come via di costruzione alla pace. Questa è la sua linea per tutte le situazioni nel mondo e lo è anche per la Corea: salvare il dialogo a tutti i costi e trovare anche per le crisi più difficili soluzioni diplomatiche".

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