giovedì 18 novembre 2021
Il presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori O' Malley si è unito con un messaggio alla Giornata europea per le vittime. L'incontro di Telefono Azzurro, le parole di Parolin
Anche il ruolo delle vittime e dei sopravvissuti agli abusi entra in questo quadro ed è un ruolo chiave nel cammino di riparazione: ne è convinto il Papa e con lui anche la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori

Anche il ruolo delle vittime e dei sopravvissuti agli abusi entra in questo quadro ed è un ruolo chiave nel cammino di riparazione: ne è convinto il Papa e con lui anche la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori - Ansa

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E’ necessario “valutare le misure prese dalla Chiesa per trattare questo flagello degli abusi sui minori e fare tutte le raccomandazioni utili per trasformare un sistema che ha fallito a livello quantitativo e qualitativo". Così il cardinale Seán Patrick O’Malley, presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei minori, con un messaggio nella Giornata europea per la Protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali e nella prima Giornata della Chiesa italiana di preghiera per le vittime e i sopravvissuti.
Per quanto concerne questa problematica all’interno della Chiesa, O’ Malley ha rimarcato la necessità di "un'indagine onesta e indipendente e di un'azione informata" perché "non possiamo riparare ciò che non riconosciamo”.

Intervenuto poi nel primo pomeriggio al convegno internazionale, promosso da Telefono Azzurro sul tema “Il diritto di fidarsi. La sfida di rendere sicuro il rapporto di bambini e adolescenti con gli adulti di fiducia”, il cardinale O’Malley ha aggiunto ulteriori elementi di riflessione e analisi, citando le drammatiche cifre dell’Oms che recitano di 20 milioni di ragazze e giovani donne sotto i 20 anni che hanno subito una qualche forma di contatto sessuale forzato; di 1 donna su 5 e 1 uomo su 13 che riferiscono di aver subito un abuso sessuale prima del loro 18° compleanno e di 1 bambino su 2 che ha subito un abuso sessuale in varie parti del mondo, oltre all’azione che alcune Chiese, dalla Francia all’Australia, stanno portando avanti riguardo gli abusi commessi in ambito ecclesiastico.

«Non possiamo ripristinare una fiducia infranta - ha affermato tra l’alto il porporato statunitense - se non entriamo nel cuore della questione. Come Chiesa dobbiamo essere aperti a imparare dai progressi della società civile e del mondo accademico in termini di modelli scientifici di ricerca per un approccio più informato alle nostre strategie di prevenzione e alle politiche di protezione, sul campo e online. Il Santo Padre e la nostra Commissione sono convinti che in questo, le vittime e i sopravvissuti agli abusi hanno la chiave per aiutarci a riparare».

Un impegno, questo della Chiesa, ribadito anche dal presidente della Cei Gualtiero Bassetti e dal segretario di Stato Pietro Parolin nei loro indirizzi di saluto fatti pervenire al convegno e letti in sala da Ernesto Caffo, presidente della Fondazione Telefono Azzurro. «La Chiesa ha a cuore la salvaguardia e la tutela di ogni persona, in particolare dei più piccoli, ed è motivo di sofferenza constatare le violenze cui sono sottoposti i più fragili», ha scritto Bassetti, mentre Parolin ha invitato ad una «sempre maggiore sensibilizzazione, al fine di estirpare ogni forma di abuso sessuale, di coscienza e di potere». L’importanza di un’azione che coinvolga anche famiglie, scuola e parrocchie è stata ribadita da Charles Scicluna, arcivescovo di Malta, mentre Hans Zollner, dell’Istituto di antropologia alla Gregoriana, ha trasmesso la nota positiva «dell’approccio umano e spirituale» dei vescovi francesi nell’azione di corresponsabilità.

Nella mattinata di lavori al convegno internazionale sono arrivati anche i contributi dei ministri Elena Bonetti (Pari opportunità e famiglia), Erika Stefani (Disabilità), Patrizio Bianchi (Istruzione) e del sottosegretario all’Interno Ivan Scalfarotto che hanno ribadito il massimo impegno delle istituzioni e la messa in campo di ulteriori iniziative per la prevenzione.

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