venerdì 25 settembre 2015
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​Nel suo discorso al Palazzo di vetro delle Nazioni Unite a New York, venerdì 25 settembre, Papa Francesco ha ricordato Dag Hammarskjöld, segretario generale dell'Onu dal 1953 al 1961, morto in un dubbio incidente aereo. Lo ha fatto ricordando "tutti coloro che hanno dato la loro vita per la pace e per al riconciliazione dei popoli, a partire da Dag Hammarskjöld fino ai moltissimi funzionari di ogni grado, caduti nelle missioni umanitarie di pace e di riconciliazione". Più avanti Papa Francesco ha poi citato un testo letterario, il "Martin Fierro", la storia di un gaucho, un classico della letteratura della sua terra natale, quando il gaucho dice: "I fratelli siano uniti perché questa è la prima legge. Abbiano una vera unione in qualsiasi tempo, perché se litigano tra di loro li divoreranno quelli di fuori". Dag Hammarskjöld (1909- 1961), svedese, prima di diventare presidente delle Nazioni Unite ricoprì il ruolo di presidente della Banca di Svezia. Fu anche scrittore. Perse la vita il 18 settembre 1961 in un disastro aereo mentre stava volando in Africa per una missione di pace. Ricevette il Premio Nobel per la pace alla memoria. Sulla sua scomparsa non si è mai riusciti a fare chiarezza. Molti storici ritengono che la sua morte sia stata voluta dalla compagnia belga Union Miniere du Haut Katanga interessata alla secessione di questa regione da quella che oggi è la Repubblica democratica del Congo. Hammarskjöld era contrario a questa secessione e cercava di mettere fine agli scontri armati, mettendo così i bastoni tra le ruote ai manager che vedevano invece in questa operazione enromi guadagni futuri. Il "Martin Fierro" è un poema pubblicato nel 1872, ritenuto un capolavoro della letteratura sudamericana gauchesca. Il protagonista è un uomo fiero e pronto al sacrificio e diventò la bandiera della cultura argentina che si opponeva e diversificava da quella europea. Tradotto im oltre 70 lingue racconta, appunto, anche la ribellione contro la civilizzazione del Vecchio Continente. Anche se occorre ricordare che nel seguito, "Il ritorno di Martin Fierro", uscito nel 1879, il protagonista finisce con adattarsi a quel genere di vita prima osteggiato. Resta il fatto che nel "Martin Fierro" si ritrovano molti dei caratteri fondanti dell'Argentina, in cui i gauchi sono ribelli che finiscono però col forgiare la nuova nazione. Un classico, quindi, che in qualche modo è storico, facendo riferimento a fatti e personaggi reali.
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