La Madonna del Rosario di Pompei - Collaboratori Avvenire
Il Rosario, anzi una staffetta di Rosari per chiedere aiuto contro il coronavirus. Sta riscuotendo molti consensi la proposta lanciata dal Santuario di Pompei ai devoti della Vergine del Rosario di realizzare una lunga “staffetta” di Rosari per impetrare la fine di questa epidemia.
Ogni giorno, dalle 7 alle 22, ognuno sceglie una mezz’ora nella quale recitare il Rosario, così da creare una vera e propria catena di preghiera. È possibile comunicare l’orario scelto sulla pagina Facebook ufficiale “Pontificio Santuario di Pompei”, mediante un post specifico dedicato all’iniziativa.
Hanno cominciato i fedeli delle parrocchie di Pompei e delle città vicine, assieme alle suore Domenicane, fondate dallo stesso Bartolo Longo. L’iniziativa, rilanciata anche da Vatican News e dal sito della Cei #chiciseparera, ha raccolto adesioni in tutta Italia e nel mondo, creando una rete di preghiere.
Il Rosario, fondamento stesso del Santuario di Pompei, è, come diceva san Pio da Pietrelcina, “arma” efficace contro il male. Via di contemplazione del mistero cristiano, come ribadito con forza da san Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae”, è anche preghiera per la Pace, così tanto anelata da tutta l’umanità, soprattutto in questi giorni di dolore. Rispondendo perfettamente alla richiesta di spiritualità di questo tempo, esso è, allo stesso tempo, meditazione e supplica. Il Rosario ci aiuta a tramutare la sofferenza in grazia e ci fa riscoprire il valore della fratellanza umana, facendoci sentire, come realmente siamo, tutti fratelli.
#nonciarrendiamo
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