lunedì 15 aprile 2013
Crisi economica e importanza della famiglia i temi del colloquio che si svolto in Vaticano. Intanto nella capitale spagnola si aprono i lavori della Conferenza episcopale iberica
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Instaurare «un dialogo nella società e tra tutte le sue componenti, basato sul rispetto reciproco e tenendo presente valori, quali la giustizia e la solidarietà, nella ricerca del bene comune». È una delle «necessità» politiche e istituzionali additate dal Papa al presidente del governo spagnolo, Mariano Rajoy Brey, ricevuto in udienza in Vaticano.Il colloquio, informa una nota della Sala Stampa, ha permesso uno scambio di vedute sulla «non facile situazione economico-finanziaria mondiale che la Spagna sta affrontando, come altri Paesi europei, e che ha provocato una grave crisi occupazionale, coinvolgendo molte famiglie, particolarmente i giovani». In tale contesto, prosegue la nota, «è stata espressa la vicinanza della Chiesa e si è rilevato il notevole lavoro che sta compiendo la Caritas ed altre Associazioni caritative ecclesiali a favore dei più bisognosi”. Inoltre, si è fatto “riferimento all’attuale assetto politico-istituzionale del Paese, ravvisando la necessità di un dialogo nella società e tra tutte le sue componenti, basato sul rispetto reciproco e tenendo presente valori, quali la giustizia e la solidarietà, nella ricerca del bene comune» Nel colloquio, ci si è soffermati anche sulle «buone relazioni bilaterali tra la Santa Sede e la Spagna che, nello spirito degli Accordi del ’79, sono andate sempre più consolidandosi, come pure su questioni di attualità e di interesse per la Chiesa nel Paese». In particolare, prosegue la nota, «si è parlato dell’istituzione del matrimonio e della famiglia e dell’importanza dell’educazione religiosa». Non è mancato, infine, «un riferimento alla situazione internazionale, con particolare attenzione all’America Latina».E IN SPAGNA. L'assemblea plenaria della Conferenza episcopale spagnola (Cee) celebrerà la sua 101ª riunione fino al 19 aprile. Ad aprire i lavori la prolusione del cardinal Antonio Mª Rouco Varela, arcivescovo di Madrid e presidente della Cee; seguirà l’intervento del nunzio apostolico in Spagna, l'arcivescovo Renzo Fratini. L'arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza episcopale spagnola (Cee), il cardinale Antonio Maria Rouco Varela, ha ribadito ai politici cattolici che le proprie «responsabilità» in azioni collegate con principi morali «non ammettono deroghe, eccezioni e nessun genere di compromesso».Nel suo discorso di apertura dell'Assemblea plenaria della Cee, oggi a Madrid, il cardinale ha ricordato ai fedeli laici che, sebbene il pluralismo sociale e politico sia «legittimo», hanno «il dovere di mantenere integra la matrice derivante dall'impegno dei cattolici, che fa riferimento diretto alla dottrina morale e sociale cristiana». Il presidente della Cee, nel suo discorso inaugurale, è tornato a chiedere una riforma della legge sull'aborto, sul matrimonio gay e sulla pubblica istruzione. Nel corso della riunione i vescovi approveranno il messaggio della Conferenza episcopale spagnola a causa beatificazione dell’Anno della fede, che si terrà a Tarragona il 13 ottobre 2013. La beatificazione dei martiri del secolo XX in Spagna è una delle azione che rientra nell’attuale piano pastorale della Cee (2011-2015), che ha per titolo “La nuova evangelizzazione dalla Parola di Dio. Sulla tua parola, getterò le reti” Un’altra delle azioni previste del piano pastorale è la redazione e divulgazione del Secondo Catechismo dell’infanzia “Testimoni del Signore”, che prepara la Subcommissione episcopale della catechesi e che è destinato a bambini e adolescenti tra i 10 e i 14 anni. Durante l’assemblea si continuerà con lo studio e la revisione del testo e si accoglieranno i contributi raccolti nelle altre Assemblee plenarie e nella Commissione permanente. Questo nuovo Catechismo sarà la continuazione del primo Catechismo per l’iniziazione cristiana, “Gesù è il Signore”, rivolto a bambini tra i 6 e i 10 anni, che è stato approvato nel 2008.
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