domenica 28 aprile 2013
Questa l’esortazione del Santo Padre ai 70mila cresimati e cresimandi accorsi da tutta Italia in Piazza San Pietro: «Non siamo scelti dal Signore per cosine piccole: andate oltre». «Dio ci dà il coraggio di andare controcorrente». IL TESTO DELL'OMELIA
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Una Piazza San Pietro traboccante di giovani – almeno 70 mila – arrivati da tutta Italia per incontrare Francesco: sono i ragazzi che riceveranno o hanno ricevuto il Sacramento della Cresima. A loro il Papa, che ha impartito la Cresima a 44 ragazzi, ha rivolto parole di grande speranza: parlando a braccio, alla fine dell’omelia ha chiesto di “giocare la vita per grandi ideali. Scommettete su grandi ideali, su cose grandi. Non siamo scelti dal Signore per cosine piccole: andate oltre". “Il cammino della Chiesa, anche il nostro cammino cristiano personale, non sono sempre facili, incontrano difficoltà, tribolazioni’, aveva pronunciato poco prima, durante l’omelia. “Seguire il Signore - ha proseguito papa Bergoglio - lasciare che il suo Spirito trasformi le nostre zone d’ombra, i nostri omportamenti che non sono secondo Dio e lavi i nostri peccati, è un cammino che incontra tanti ostacoli, fuori di noi, nel mondo in cui viviamo che spesso non ci comprende, e anche dentro di noi, nel nostro cuore". ’Ma le difficoltà, le tribolazioni - ha rimarcato il Pontefice - fanno parte della strada per giungere alla gloria di Dio, come per Gesù, che è stato glorificato sulla Croce; le incontreremo sempre nella vita”. "Seguire il Signore, lasciare che il suo Spirito trasformi le nostre zone d’ombra, i nostri comportamenti che non sono secondo Dio e lavi i nostri peccati, è un cammino che incontra tanti ostacoli, fuori di noi, nel mondo in cui viviamo che spesso non ci comprende, e anche dentro di noi, nel nostro cuore. Ma le difficoltà, le tribolazioni, fanno parte della strada per giungere alla gloria di Dio, come per Gesù, che è stato glorificato sulla Croce; le incontreremo sempre nella vita!”."Qui sta il segreto del nostro cammino! Lui ci dà il coraggio di andare controcorrente. Non ci sono difficoltà, tribolazioni, incomprensioni che ci devono far paura se rimaniamo uniti a Dio come i tralci sono uniti alla vite, se non perdiamo l’amicizia con Lui, se gli facciamo sempre più spazio nella nostra vita. Questo anche e soprattutto se ci sentiamo poveri, deboli, peccatori, perché Dio dona forza alla nostra debolezza, ricchezza alla nostra povertà, conversione al nostro peccato".Dunque un invito a sperare, ad avere fiducia in Dio, perché “con Lui – dice il Santo Padre – possiamo fare cose grandi, ci farà sentire la gioia di essere suoi discepoli, suoi testimoni”.  Nel pomeriggio, poi, i giovani si riuniranno in aula Paolo VI per un momento di festa e per l’ascolto di tre testimonianze: quella di Paolo, che parlerà della sua missione in Cina, di Malia che racconterà la conversione del papà per le sue insistenti preghiere, e quella della catechista Adriana Trujillo di Bogotà.Al termine della Messa, il Papa ha recitato il Regina Coeli e ha rivolto in particolare i suoi pensieri alla tragedia del Bangladesh, chiedendo che i lavoratori siano tutelati e messi al sicuro nei luoghi in cui prestano la loro opera.

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