martedì 5 luglio 2016
​Papa Francesco esorta gli Stati a sostenere un governo di unità nazionale: non c'è soluzione militare, ma solo politica. Guarda il videomessaggio per sostenere la nuova campagna di Caritas Internationalis per aiutare la popolazione allo stremo.
 COMMENTI La strada senza ombre (Riccardo Redaelli)
Il Papa: «La pace in Siria è possibile»
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Papa Francesco esorta i governi a cercare una soluzione politica alla guerra in Siria nell’ambito della campagna promossa da Caritas Internationalis «Siria: la pace è possibile». “Desidero rivolgermi a tutti i fedeli e a coloro i quali sono impegnati, con Caritas, nella costruzione di una società giusta”, ha sottolineato Papa Francesco in un videomessaggio appositamente registrato, pubblicato oggi. >>> IL TWEET DEL PAPA: UNIAMO GLI SFORZI«La pace in Siria è possibile»«Tutti devono riconoscere che non c’è una soluzione militare per la Siria, ma solo una politica» ha affermato il Papa. “La comunità internazionale deve pertanto sostenere i colloqui di pace verso la costruzione di un governo di unità nazionale.” Guarda il videomessaggio:

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"Mentre il popolo soffre - rimarca il Pontefice nel video - incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti, e alcuni dei paesi fornitori di queste armi sono anche fra quelli che parlano di pace". "Come si può credere - chiede ancora papa Francesco a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?". "Vi invito - esorta quindi papa Bergoglio - a rivolgervi a coloro i quali sono coinvolti nei negoziati di pace affinché prendano sul serio questi accordi e si impegnino ad agevolare l'accesso agli aiutiumanitari". Affrontare le conseguenze umanitarie dei 5 anni di guerra in Siria è la più grande operazione di soccorso intrapresa da Caritas Internationalis nel mondo. Caritas fornisce cibo, assistenza sanitaria, beni di prima necessità, istruzione, rifugio, consulenza psicologica, protezione e mezzi di sostentamento in Siria e nei paesi che ospitano rifugiati. Solo l’anno scorso, le Caritas nazionali hanno portato aiuti a 1,3 milioni di persone. Inoltre Caritas sta incitando i suoi sostenitori in tutto il mondo a fare pressione sui governi affinché facciano sì che tutte le parti del conflitto si uniscano per trovare una soluzione pacifica; sostengano milioni di persone che subiscono le conseguenze della guerra; diano ai Siriani, all’interno e al di fuori del paese, dignità e speranza. “Mentre il popolo soffre, incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti. E alcuni dei paesi fornitori di queste armi, sono anche fra quelli che parlano di pace. Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?”.Caritas sta lanciando, per sostenere la campagna, un nuovo website - www.syria.caritas.org -, nel quale ci saranno anche un’opera d’arte appositamente commissionata all’artista siriano Tammam Azzam, un film d’animazione sulla guerra, una serie di fotografie premiate, nonché le testimonianze di Siriani rimasti in patria e di rifugiati che vivono nei paesi confinanti o più lontani. Il presidente della Caritas Internationalis, il cardinale Luis Antonio Tagle, che ha incontrato siriani in Libano e in Grecia, ha detto: “Non sono solo numeri, sono esseri umani. Dobbiamo dare loro speranza, dignità e pace. È necessario dare inizio ad un movimento mondiale per la pace. A nome di tutti coloro che sono colpiti da questo conflitto, lanciamo un appello a tutti per promuovere la pace in Siria”. #peacepossible4syria @iamCaritas
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