mercoledì 11 settembre 2013
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«Bravo, bravo, vai avanti così». Poche ma chiare parole di incoraggiamento, un sorriso e una tenera carezza sul capo. Le ha dedicate Papa Francesco a don Maurizio Patriciello, il sacerdote di Caivano, prete di periferia, anima del popolo della "terra dei fuochi". Un breve incontro, inatteso e emozionante. «Gli ho chiesto un aiuto per il nostro popolo che muore – spiega il parroco del Parco Verde –. Le sue parole ci danno forza. Ora torniamo a casa con una grande speranza».Il sacerdote, a Roma coi rappresentanti dell’Associazione Medici per l’ambiente per un audizione in commissione Sanità del Senato, è arrivato davanti al Centro Astalli proprio al momento dell’uscita del Papa al termine della visita alla struttura dei gesuiti per i rifugiati. «Eravamo in taxi e mi hanno detto "c’è il Papa". Sono sceso e corso verso di lui superando le transenne – ricorda don Maurizio –. Non so come ho fatto... Gli ho baciato la mano e poi mi sono inginocchiato baciandogli i piedi».A fianco del Papa il cardinale vicario, Agostino Vallini. «Mi conosce bene – aggiunge il parroco "anti roghi" – perché è stato mio rettore al Seminario maggiore di Napoli. Così ha spiegato al Papa: "Santità don Maurizio è un prete di periferia, che combatte per l’ambiente e la salute"». Il sacerdote ha aggiunte solo un breve appello: «Ci aiuti, nelle province di Napoli e Caserta c’è un popolo che sta morendo». Papa Francesco ha risposto con un sorriso, una carezza e l’esortazione a non fermarsi: «Bravo, bravo, vai avanti così».Un incontro che potrebbe avere un seguito. «Il cardinale Vallini ci aiuterà – spiega "padre Maurizio" come lo chiamano i suoi parrocchiani –. Mi ha chiesto un promemoria sulla situazione nella nostra terra da sottoporre al Papa. Ma ha dimostrato di conoscere bene tutto, mi ha detto che segue con attenzione quello che scrivete su Avvenire. Dillo al direttore, ringrazialo per quello che fate per noi». In attesa di un nuovo incontro, aggiunge il parroco, «al Papa arriveranno migliaia di cartoline dalla nostra terra: mamme preoccupate, bambini ammalati e impauriti».C’è gioia e commozione nelle parole di don Maurizio. Una giornata intensa. Nel primo pomeriggio, infatti, ha accompagnato a palazzo Madama, Gaetano Rivezzi e Antonio Marfella, presidente e vicepresidente dell’Isde (Associazione medici per l’ambiente) Campania. L’occasione è stata la prima audizione il commissione Sanità dell’indagine conoscitiva sull’inquinamento ambientale e l’incidenza dei tumori. Hanno raccontato, dati alla mano, la correlazione tra inquinamento ambientale e aumento delle patologie tumorali nella "terra dei fuochi", i rischi che corrono le popolazioni, chiedendo «una cooperazione chiara tra medici, istituzioni e associazioni». Parole che hanno colpito i parlamentari. «Le relazioni presentate hanno evidenziato le drammatiche condizioni ambientali che caratterizzano alcune aree della regione Campania, unitamente ai gravi effetti sulla salute», è il commento del senatore Lucio Romano, promotore e relatore dell’indagine, che assieme ai colleghi Rosaria Capacchione, Vincenzo Cuomo, Pasquale Sollo e Vincenzo D’Anna assicura di seguire «con attenzione l’iniziativa, nella certezza che saprà offrire contributi epidemiologici e biomedici assolutamente necessari nell’interesse di un numero così significativo di concittadini, in una terra così fortemente martoriata».
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