martedì 26 settembre 2017
Il presidente Carlo Bonomi: sono rimasto toccato dal messaggio dell'arcivescovo Delpini, per le imprese è importante il rapporto con il territorio
Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda

Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda

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Un’intensa, anzi un vero e proprio patto per «costruire una città dove convivere sia sereno». Le parole del nuovo arcivescovo, monsignor Mario Delpini, dette domenica dal pulpito del Duomo nel giorno del suo ingresso ufficiale in diocesi non hanno lasciato indifferenti i principali destinatari del messaggio. Dalle istituzioni fino alle parti sociali della città tutti hanno risposto, come per esempio Assolombarda, che raccoglie sotto il suo cappello gli imprenditori di Milano, Lodi e Monza e Brianza. «Io all’omelia ero presente – dice Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda – e sono rimasto toccato da questa continua invocazione da parte dell’arcivescovo nel definirci tutti, individui e comunità, come fratelli e sorelle». Un’invocazione toccante per Bonomi, in grado, spiega ancora il presidente di Assolombarda «di richiamare ognuno di noi ad una precisa responsabilità sociale».

Un appello importante quelle lanciato dall’arcivescovo Delpini, che sottende la sigla di un patto capace, appunto, di proiettare la città nel futuro, non solo da un punto di vista materiale ma soprattutto spirituale…

Ci è stato chiesto un impegno concreto, nei fatti, nella quotidianità. Un messaggio che è da interpretare come una speranza per la comunità di costruire insieme il futuro della "grande" Milano. Chiamando tutti a raccolta, l’arcivescovo ha tratteggiato un domani caratterizzato da inclusività e accoglienza benevola.

Un patto che sembra anche un richiamo alle origini per Milano, ovvero scommettere sulla sua "ambrosianità"…

Certo. È un patto quello rilanciato dall’arcivescovo Delpini che punta alla valorizzazione di quel capitale umano che fa di Milano una città straordinaria. Ha toccato davvero le corde giuste: il capitale sociale è quello che fa forte e coesa una comunità: le sue imprese, i suoi lavoratori, il suo welfare e rende partecipate le sue istituzioni. Davvero ci ha richiamato a questo patto trasversale da riconfermare.

Ma voi, come imprenditori, come rispondete a questa sollecitazione dell’arcivescovo Delpini?

La valorizzazione del capitale sociale è un aspetto importante della nostra missione di imprenditori che si rifanno proprio a quello spirito e a quella idea anche distintiva di ambrosianità. Questa attenzione l’abbiamo nella nostra tradizione storica. Non parlo per esempio solo del volontariato che esiste a Milano, a Lodi e a Monza e Brianza. Numeri straordinari senza dubbio, mi riferisco tuttavia anche a quell’idea diffusa e molto lombarda che bisogna sempre ridare al territorio quanto si è ricevuto in termini di occasioni, di possibilità. Nell’omelia di Delpini ho quindi trovato tradizione, concretezza, innovazione, creatività e ascolto.

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