venerdì 30 aprile 2021
Primo appuntamento in San Pietro insieme alla preghiera nel santuario di Nostra Signora di Walsingham (Inghilterra). Domenica 2 dalla Nigeria, sempre alle ore 18 (in diretta su vaticannews.va)
La mano di papa Francesco accarezza un rosario

La mano di papa Francesco accarezza un rosario - Fotogramma

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La maratona-staffetta di preghiera per la fine della pandemia e la ripresa delle attività sociali e lavorative coinvolgerà trenta santuari distribuiti in tutto il mondo. A iniziarla e concluderla sarà però il Papa. Sabato 1 maggio infatti Francesco prega presso la Madonna del Soccorso. Si tratta, come spiega il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione di «un’icona venerata già nel VII secolo raffigurata in un affresco sopra l’altare di San Leone, presso il transetto meridionale della primitiva Basilica Vaticana, posta poi, dove si trova tuttora, cioè all’interno della Basilica di San Pietro» allora in costruzione, «da papa Gregorio XIII nel 1578, presso la Cappella Gregoriana, dove, inoltre, sono conservate le reliquie di san Gregorio di Nazianzo, dottore e padre della Chiesa».

Nell’occasione inoltre il Pontefice benedirà delle corone di Rosario che saranno poi spedite ai santuari direttamente impegnati nell’iniziativa di questo mese di maggio. Particolare in più: sabato sera (diretta dalle 18 su Tv2000, in collaborazione con Vatican News) si avvicendano alla preghiera e alla lettura alcune famiglie provenienti dalle parrocchie di Roma e del Lazio, insieme ai giovani rappresentanti dei Movimenti di Nuova Evangelizzazione.

Il 31 maggio, invece, il Papa concluderà la maratona-staffetta di preghiera dai Giardini Vaticani.

Sabato 1 maggio la preghiera dal Santuario di Nostra Signora di Walsingham - Inghilterra (ore 18 su www.vaticannews.com) - Per i defunti

Walsingham, villaggio con poco più di 800 abitanti nella contea rurale di Norfolk, a due passi dal Mare del Nord, per secoli è stato il cuore mariano dell’Inghilterra. E dopo una lunga “pausa” è tornato a esserlo, seppure in forme più contenute rispetto a un tempo, almeno esteriormente. Nel 1061, cinque anni prima della Battaglia di Hastings che cambiò per sempre il destino dell’isola, la Madonna apparve a una donna di etnia sassone di nome Richeldis de Faverches, chiedendole di costruire una copia della casa in cui aveva vissuto la Sacra Famiglia a Nazareth. La donna obbedì e grazie agli sforzi suoi e poi del figlio sorse una chiesa che si affermò come meta di pellegrinaggio nell’Inghilterra medievale. Un centro di irradiazione spirituale potente, secondo solo a Canterbury, che rimase tale fino allo scisma di Enrico VIII e alla violentissima repressione del cattolicesimo che ne seguì: nel 1538 il santuario, considerato un focolaio di resistenza papista, fu raso al suolo. Oggi un arco della grande abbazia che un tempo affiancava la chiesa si staglia solitario sul verde della campagna. Dall’inizio del secolo scorso Walsingham ha lentamente recuperato il ruolo che aveva avuto. Nel 1934 fu consacrata quella che oggi è la Basilica di Nostra Signora di Walsingham, Santuario cattolico nazionale. Sempre negli anni ’30 fu costruito anche il Santuario anglicano di Nostra Signora di Walsingham. La Nazareth d’Inghilterra, com’è chiamata, è quindi oggi una sorta di casa mariana comune, dove si incrociano pellegrinaggi nazionali sia di cattolici che anglicani, e dove significativamente sorge anche una chiesa ortodossa. Benedetto XVI ha voluto intitolare a Nostra Signora di Walsingham l’ordinariato creato nel 2009 per agli anglicani che volevano entrare nella Chiesa cattolica. Papa Francesco lo scorso anno ha benedetto l’immagine di Nostra Signora di Walsingham passata poi per ogni parrocchia del Paese. Oggi il Santuario avrà l’onore di iniziare la grande maratona di preghiera contro la pandemia. Andrea Galli

Domenica 2 maggio dal santuario di Jesus the Savior and Mother Mary - Nigeria (ore 18 su www.vaticannews.com) - per coloro che non hanno potuto salutare i propri cari





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