venerdì 9 settembre 2022
L’Elemosiniere pontificio in questi giorni partirà per Odessa e l'Est del Paese. Si tratta della quarta missione per il cardinale incaricato da Francesco di mostrare la sua vicinanza e il suo sostegno
La quarta missione per il cardinale incaricato da Francesco di mostrare la sua vicinanza e il suo sostegno al popolo ucraino

La quarta missione per il cardinale incaricato da Francesco di mostrare la sua vicinanza e il suo sostegno al popolo ucraino - Vatican Media

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Come riporta Vatican News, il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa è di nuovo in viaggio, da solo alla guida di un mezzo che poi sarà destinato alla consegna dei viveri per le persone in difficoltà, portando così a termine la missione affidata dal Papa: offrire vicinanza e aiuto, far sentire che non si è abbandonati ma sostenuti con la forza della preghiera e non solo.

Stavolta il prefetto del nuovo Dicastero per il Servizio della Carità, ha come destinazione le zone di Odessa, Žytomyr, Charkiv ma anche altre località dell’est dell’Ucraina. L’Elemosiniere entra per la quarta volta in un'Ucraina devastata e in guerra dal 24 febbraio scorso e donerà il pulmino per impiegarlo nella distribuzione di aiuti ai poveri.

L’Elemosiniere entra per la quarta volta in un'Ucraina devastata e in guerra dal 24 febbraio scorso e donerà il pulmino per impiegarlo nella distribuzione di aiuti ai poveri.

L’Elemosiniere entra per la quarta volta in un'Ucraina devastata e in guerra dal 24 febbraio scorso e donerà il pulmino per impiegarlo nella distribuzione di aiuti ai poveri. - Vatican Media

In un comunicato del Dicastero, diffuso dalla Sala Stampa Vaticana, si legge che la missione dell’Elemosiniere del Papa è “di visitare e sostenere varie comunità di fedeli, sacerdoti e religiosi, e i loro vescovi, che da più di 200 giorni continuano a rimanere nei luoghi del loro ministero nonostante i pericoli della guerra".

Prima missione a Leopoli

Papa Francesco all’Angelus del 6 marzo 2022 aveva ricordato i “fiumi di sangue e di lacrime” che scorrevano in Ucraina, levando un nuovo appello per salvare “i nostri fratelli e sorelle oppressi dalle bombe e dalla paura”. In quell’occasione aveva ribadito la disponibilità della Santa Sede a “mettersi al servizio” della pace, con l’annuncio di due missioni imminenti quella del cardinale Michael Czerny, allora prefetto ad interim del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, e del cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere pontificio.
Anche su Avvenire era stata raccontata la primi missione in Ucraina, con partenza per Leopoli e tappa in Polonia, Paese dal cuore aperto all’accoglienza dei fratelli ucraini. Era “la logica del Vangelo” a guidare questa prima missione nella quale porta il sostegno concreto del Papa, come i contribuiti agli autisti dei tir che trasportano gli aiuti.

Seconda missione a Leopoli e Via Crucis a Borodjanka fra le fossi comuni

La seconda missione nasce nel segno di Maria. È all’indomani della consacrazione al Cuore immacolato della Vergine in particolare di Russia e Ucraina che il cardinale Krajewski, di ritorno da Fatima dove il Papa lo aveva inviato per celebrare l’atto di affidamento, parte di nuovo per Leopoli per consegnare un’ambulanza benedetta e donata da Francesco. Un viaggio in solitudine per regalare il mezzo al Centro regionale per la Salute della madre e del bambino. “Il Pontefice - aveva detto l’Elemosiniere a Vatican News - è sempre colui che mette i ponti, che porta la pace, quindi questa l'ambulanza è proprio per la gente che soffre ma rappresenta anche l’abbraccio del Santo Padre”. L’ultima missione cade nella Settimana Santa. Il cardinale riparte per donare una seconda ambulanza ad un centro cardiologico di Kiev. È un viaggio per essere vicini sul Golgota di oggi e per cantare – afferma Krajewski – l’Alleluia perché Cristo è risorto. Per arrivare alla Resurrezione si scende nel buio del dolore, in una toccante Via Crucis a Borodjanka tra le fosse comuni, tra corpi straziati e senza nome.

Il dono del Papa anche per gli alluvionati del Pakistan

Papa Francesco inoltre, attraverso l’Elemosineria apostolica, ha destinato 100mila dollari al Pakistan che conta i suoi morti. Il bilancio, ancora in aggiornamento, parla di oltre 1300 vittime.

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