mercoledì 5 marzo 2014
​In un'intervista al Corriere e a La Naciòn Francesco racconta i rapporti con Benedetto XVI, le telefonate ai fedeli.
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Una lunga intervista, in cui, a dispetto delle intenzioni, più che del bilancio di un anno di pontificato si getta uno sguardo in avanti, sulle "cose da fare" e le sfide da affrontare: i rapporti con la Cina, la riflessione pastorale e teologica sulla famiglia, la globalizzazione. Papa Francesco racconta all'italiano Corriere della Sera e all'argentino La Naciòn, la sua vita in Vaticano, in una intervista pubblicata oggi. Il Papa spiega il motivo per cui telefona personalmente ai tanti che si rivolgono a lui, un'abitudine di quando era prete a Buenos Aires: "È un servizio, lo sento dentro".  Il Papa chiede di non essere dipinto come una sorta di superman o una specie di star, perché "è un uomo che ride, piange, dorme tranquillo e ha amici come tutti, una persona normale". La famiglia e la vita. "Attraversa una crisi molto seria, i giovani si sposano poco. Vi sono molte famiglie separate nelle quali il progetto di vita comune è fallito. I figli soffrono molto. Noi dobbiamo dare una risposta". Il Papa dice che "è un lungo cammino che la Chiesa deve compiere". "È alla luce della riflessione profonda che si potranno affrontare seriamente le situazioni particolari, anche quelle dei divorziati, con profondità pastorale". E sulle unioni civili: "Si tratta di patti di convivenza di varia natura, di cui non saprei elencare le diverse forme. Bisogna vedere i diversi casi e valutarli nella loro varietà". Il direttore del Corriere sollecita il Papa sui "valori non negoziabili", argomento al quale in Papa non si sottrae, rifacendosi all'esortazione apostolica Evangelii Gaudium: "I valori sono valori e basta", dice. E sulla vita nella fase terminale, spiega: La dottrina tradizionale della Chiesa dice che nessuno è obbligato a usare mezzi straordinari quando si sa che è in una fase terminale. Nella mia pastorale, in questi casi, ho sempre consigliato le cure palliative". La Cina. "Siamo vicini alla Cina. Ho mandato una lettera al presidente Xi Jinping quando è stato eletto, tre giorni dopo di me. E lui mi ha risposto. Dei rapporti ci sono. È un popolo grande al quale voglio bene". Benedetto XVI Il Papa emerito non è una statua in un museo, è una istituzione. Benedetto XVI è "discreto", ma "abbiamo deciso insieme sarebbe stato meglio vedesse gente, uscisse e partecipasse alla vita della Chiesa", come i nonni che "danno forza alla famiglia, non meritano di finire in una casa di riposo".La Chiesa e le donne. La Chiesa "ha l'articolo femminile "la": è femminile dalle origini. La Vergine Maria è più importante di qualsiasi vescovo e di qualsiasi apostolo. L'approfondimento teologale è in corso. Il cardinale Rylko, con il Consiglio dei Laici, sta lavorando in questa direzione con molte donne esperte di varie materie".
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