venerdì 28 maggio 2021
La maratona dei santuari per invocare la fine della pandemia raggiunge la basilica di Harissa, in Libano, sormontata dalla gigantesca statua bianca della Vergine Maria. La visita di Giovanni Paolo II
La statua bianca di Nostra Signora del Libano

La statua bianca di Nostra Signora del Libano - Immagine di archivio

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Oggi la maratona di preghiera dei santuari ha come protagonista il LIbano, Paese dalla forte devozione mariana. In particolare al centro della preghiera ci sarà Harissa, a circa 20 chilometri dalla capitale Beirut, da cui si innalza, a dominare la costa, l’imponente statua bianca della Vergine. La chiesa di Nostra Signora del Libano è meta di pellegrinaggi anche di fedeli musulmani, a conferma della sua vocazione a crocevia del dialogo, a punto di incontro tra Oriente e Occidente. Iniziato nel 50° anniversario del dogma dell’Immacolata Concezione (proclamato nel 1854) il santuario fu inaugurato il 3 maggio 1908. La statua è modellata sull’immagine della Madonna apparsa a Parigi nel 1830 a Caterina Labouré, visione alla base della devozione alla medaglia miracolosa. Realizzata in bronzo pitturato di bianco, la scultura pesa circa 15 tonnellate.

Giovanni Paolo II in Libano nel 1997

Giovanni Paolo II in Libano nel 1997 - Immagine di archivio


Il 10 maggio 1997 papa Giovanni Paolo II firmò qui, dove celebrò la Messa e incontrò i giovani, l’Esortazione apostolica post-sinodale “Una speranza nuova per il Libano”. A testimonianza del grande amore del Paese per la Vergine nel 2016 il patriarca maronita Beshara Rai ha consacrato il Libano e il Medio Oriente al Cuore immacolato di Maria.
Anche oggi come sempre la preghiera verrà trasmessa alle 18 sui canali ufficiali della Santa Sede. L’intenzione speciale sarà per le persone consacrate.


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