venerdì 19 febbraio 2021
Il pastore di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola ha un'infezione non grave ai polmoni. Era positivo dal 9 febbraio. La vicinanza di tutta la regione espressa dall'arcivescovo Coccia
Il vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, Armando Trasarti

Il vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, Armando Trasarti - Diocesi di Fano

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È ricoverato da venerdì 19 febbraio a causa del coronavirus nell’ospedale San Salvatore di Pesaro il vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, Armando Trasarti. Dal 2007 alla guida della diocesi marchigiana, 73 anni, era risultato positivo al tampone il 9 febbraio. In una nota diffusa dal primario di Medicina interna, Gabriele Frausini, si spiega che «dopo alcuni giorni di relativo benessere» il presule aveva «lamentato tosse con febbricola e persistenza della positività del tampone per cui è stato sottoposto a controllo clinico e a una Tac del torace che ha mostrato un interessamento polmonare non grave dell’infezione virale». E prosegue: «A scopo precauzionale, considerate le patologie pregresse, si è ritenuto prudente un ricovero ospedaliero presso la medicina intensiva Covid dove verrà sottoposto alle terapie del caso».


Nei giorni scorsi il vescovo aveva rilasciato una videointervista curata dall’Ufficio comunicazioni sociali per rassicurare i fedeli anche sulla situazione della Casa del clero dove gli anziani sacerdoti sono tutti risultati negativi al tampone, così come le suore che vi prestano servizio e che erano entrate in contatto con il presule. In queste ore tutte le Marche sono vicine nella preghiera a Trasarti che è anche delegato regionale per la pastorale della salute. «L’ho sentito per telefono poco dopo il suo ricovero – dice l’arcivescovo di Pesaro e presidente dei vescovi marchigiani, Piero Coccia – e gli ho portato l’affetto dell’intera Conferenza episcopale marchigiana. Siamo solidali e in comunione con lui. È un uomo di grande fede e sta vivendo con serenità questo momento»

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