giovedì 16 ottobre 2014
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Grande capacità di sintesi e proposte "aperte". È la traccia seguita dalla maggior parte dei "circoli minori" che ieri hanno concluso i lavori e oggi si ritrovano in plenaria per la lettura delle dieci proposte. Ogni circolo avrà così modo di ascoltare le relazioni degli altri "gruppi" e si potrà avere un quadro più esauriente delle varie posizioni. Le comunicazioni saranno obbligatoriamente stringate, due cartelle, perché nessun relatore potrà andare oltre i dieci minuti previsti. «Troppo poco, non riusciremo ad affrontare nel dettaglio tutti gli argomenti», si sono lamentati alcuni padri sinodali. Ma la segreteria del Sinodo ha fatto sapere che sui tempi non ci saranno deroghe. La maggior parte dei "circoli" ha comunque deciso di lavorare per proposte aperte. Le questioni messe in fila dal cardinale Erdö nella "relatio" sono state affrontate e discusse. Ieri pomeriggio i padri sinodali hanno affrontato i temi più delicati, quelle della terza parte del documento, "Il confronto: prospettive pastorali". Così, in vari circoli, si è deciso di richiedere un approfondimento delle varie ipotesi, senza scartarne nessuna. Anche perché i dodici mesi di riflessione che separano dal Sinodo del 2015, permetteranno di chiarire meglio proposte oggi solo accennate. Per esempio, cosa significa in realtà ipotizzare un "cammino penitenziale" per i divorziati risposati che – se il Sinodo dovesse aprirsi a questa prospettiva – chiederanno di essere riammessi all’Eucarestia? Quanto dovranno durare questi percorsi? A chi saranno riservati? A quali condizioni? Conoscere nel dettaglio una proposta è premessa indispensabile per esprimere un parere compiuto. «Abbiamo chiesto modalità concrete – osservava ieri sera un padre sinodale – perché su queste questioni non possiamo essere generici». Da qui la necessità di tenere aperte più strade. Con lo stesso atteggiamento sono stati affrontati temi altrettanto delicati, come l’ipotesi di semplificazione dei processi di nullità matrimoniale e il problema dell’accoglienza dei bambini che vivono all’interno di coppie omosessuali.
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