sabato 16 aprile 2016
​Sono tre famiglie, una di cinque, un'altra di quattro e infine una di tre componenti. Sono state scelte dalla Comunità di Sant'Egidio.
Fuggiti con i bimbi: chi sono i 12 siriani che il Papa porta con sé
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Sono tre famiglie, una di cinque, un'altra di quattro e infine una di tre componenti i 12 profughi siriani, di cui 6 minori, che il Papa ha fatto salire sul suo aereo per portarli a Roma. I loro nomi sono stati scelti dalla Comunità di Sant'Egidio, impegnato con la Chiesa valdese in Italia sul fronte dei corridoi umanitari, tra le migliaia di persone ospitate nel campo profughi di Kara Tepe a Militene (Lesbo). I 12 saranno ospitati dalla Comunità di Sant'Egidio.Quando l'aereo è arrivato a Roma, il Papa ha aspettato che i siriani fossero scesi a terra e poi ha stretto la mano a ciascuno di loro.

L'arrivo dei profughi a Roma con papa Francesco

Ecco le loro storie

Hasan e Nour sono due sposi, entrambi ingegneri di Damasco, con il figlio di 2 anni. Vivevano in una zona periferica della capitale, Al Zapatani, molto a rischio perché viene bombardata continuamente. Insieme al bambino sono fuggiti verso la Turchia, dove hanno preso un gommone per arrivare a Lesbo. Ramy e la moglie Suhila, entrambi cinquantenni, hannno tre figli. La famiglia viene da Deir Azzor, la zona conquistata dal Daesh. Lui era insegnante, lei sarta, e sono fuggiti perché la loro casa è stata distrutta. Sono arrivati in Grecia nel febbraio 2016 passando per la Turchia.La terza famiglia è quella di Osama e Wafaa e dei loro due figli. Vivevano in una frazione di Damasco, Zamalka, la loro casa è stata bombardata. La mamma ha raccontato che il bambino più piccolo si sveglia tutte le notti, è terrorizzato da qualsiasi cosa, e aveva smesso per un po' di tempo anche di parlare.

Il momento dell'imbarco dei 12 siriani sull'aereo papale a Militene (Lapresse)

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