venerdì 10 aprile 2020
Don Gianni, sacerdote di Zibello, nella Bassa parmense, con il suo apparecchio finché ha potuto ha portato la sua benedizione dall'alto ai suoi parrocchiani
Il prete pilota abbraccia dal cielo e dal campanile i fedeli / Video
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Finché ha potuto e gli è stato permesso dalle autorità, ossia fino a circa tre settimane fa, don Gianni Regolani, sacerdote della diocesi di Fidenza, è salito sul "suo" ultraleggero «che condivido in proprietà - tiene a precisare- con altri tre amici». E con il suo piccolo apparecchio, racconta, «ho "sganciato le mie bombe dal cielo": con un crocifisso che porto sempre con me ho benedetto le case e i tetti dei fedeli delle mie parrocchie di Polesine e Zibello Un modo semplice per chiedere al Signore la fine della pandemia». È un personaggio, don Gianni, classe 1941, conosciuto qui nella Bassa Parmense come il "prete pilota". Da circa 12 anni ha il brevetto da aviatore.
Proprio quando agli inizi del mese scorso si stavano manifestando i primi sintomi da Covid-19 nel nostro Paese don Gianni aveva sorvolato «per ben tre volte a marzo» con il suo velivolo tutta l'ex zona rossa del Lodigiano. Ora che il suo aereo con livrea bianca e nera e grazie ai cui colori i suoi concittadini di Zibello lo riconoscono quando è in volo e dal suo abitacolo prega per loro è costretto a "riposare" nel vicino hangar di Busseto, don Regolani non si è arreso e ha voluto mostrare la sua vicinanza ai parrocchiani in un altro modo singolare. Nella Domenica delle Palme è salito al mattino sul campanile della sua chiesa dei Santi Gervasio e Protasio a Zibello con un ramoscello d'ulivo e un crocifisso. «Ho dato appuntamento ai miei parrocchiani alle 11 - racconta - e ho suggerito loro di affacciarsi da ognuna delle loro abitazioni con un ramo d'ulivo e un crocifisso. Molte persone qui nella Bassa custodiscono nei loro giardini queste bellissime piante e così hanno potuto aderire facilmente alla mia "adunata"...». È aggiunge un dettaglio: «Non potendo lasciare all'ingresso della parrocchia l'ulivo benedetto, come gli altri anni, ho pensato che questo era il modo più efficace per celebrare questa solennità».

OGGI LA PROCESSIONE CON IL "CRISTO MORTO" PER LE VIE DI ZIBELLO
Oggi questo singolare “don” della Bassa porterà la “statua del Cristo Morto” a bordo di un camioncino corredato di amplificatori per la processione del Venerdì Santo lungo le strade di Zibello, Polesine, Ardola e Vidalenzo. Una scelta che sembra farci tornare indietro con le lancette dell'orologio del tempo alle pellicole in bianco nero di Don Camillo e Peppone, a quelle storie da "Mondo piccolo" immortalate da Giovannino Guareschi. L'inizio della processione sarà alle 20.30. «Con me distanziati ci saranno con le loro macchine il sindaco, i carabinieri e la Protezione civile - sorride il prete -. Ho chiesto alla mia gente di farsi il segno della croce al passaggio del "Gesù Morto" o di mostrare come segno di pietà popolare un drappo o dei lumini alle loro finestre. Sarà un modo, il nostro, per sentirci in comunione con il Vescovo di Roma Francesco e la sua Via Crucis in piazza San Pietro».

Ecco il video su Youtube di Rai 3 della trasmissione Agorà che racconta le gesta di don Regolani mentre benedice la gente della Bassa parmenense e lodigiana:

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