venerdì 6 dicembre 2019
Anticipiamo un estratto del discorso che il presule terrà stasera per la solennità Sant'Ambrogio, che cade domani, nel quale affronta l'importanza dell'impegno in campo educativo
L'arcivescovo Mario Delpini nella Basilica di Sant'Ambrogio (Fotogramma)

L'arcivescovo Mario Delpini nella Basilica di Sant'Ambrogio (Fotogramma) - Fotogramma

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Anticipiamo un estratto del Discorso alla città che l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, rivolgerà questa sera alla metropoli in occasione della solennità del patrono Sant’Ambrogio che si celebra domani.

Il futuro sono i ragazzi e i giovani che oggi vivono, crescono, studiano, sognano. Gli adolescenti attraversano una stagione burrascosa, entusiasmante ed esasperante della vita. L’adolescenza è tempo di scelte, di responsabilità iniziali, di definizione della personalità di ciascuno. Gli adulti hanno il compito di accompagnare questa età con sapienza e pazienza, promuovendo lo sviluppo della libertà che si decida di fronte a proposte promettenti. Gli adulti si sentono talora inadeguati e smarriti quando hanno responsabilità educative in famiglia, a scuola, nell’ambito sportivo, ecclesiale, sociale.

Gli adolescenti vivono in un mondo che sembra desiderare un distacco da tutto quello che è adulto, che propone valori del passato, che non parla la loro stessa lingua. Tuttavia il rapporto inter-generazionale è prezioso per ogni giovinezza: talora i giovani non eseguono le indicazioni dei genitori, dei nonni, degli insegnanti e degli educatori, ma apprezzano le personalità adulte che sono forti e miti, imperfette e insieme fiduciose.

Desidero esprimere la mia gratitudine e ammirazione a genitori, nonni, insegnanti, educatori che continuano ad accompagnare gli adolescenti. In particolare ringrazio tutti coloro si dedicano all’istruzione, alla formazione, all’educazione nelle scuole. Dovremmo essere fieri sostenitori di un sistema pubblico di istruzione così capillare e così importante, offerto da scuole statali e paritarie, cattoliche e di ispirazione cristiana. Tutto il personale che si dedica con generosità, professionalità, spirito di servizio e di collaborazione alla scuola ha una motivata e profonda fiducia che la verità della parola, la bontà della proposta, la personalità serena dell’adulto rendano anche gli anni dell’adolescenza propizi per seminare promesse: benvenuto, futuro!

L’impegno educativo deve essere apprezzato da tutta la comunità, sempre: attentamente condiviso tra tutte le istituzioni che operano nella società, che sono chiamate a sostenerlo adeguatamente. La comunità cristiana per lunga tradizione ha investito molte energie nell’ambito educativo e ha offerto il suo servizio negli oratori, nelle scuole cattoliche e di ispirazione cristiana, nei movimenti e in molte iniziative e proposte di percorsi educativi. La comunità cristiana avverte la promessa e l’inadeguatezza di ogni proposta educativa e perciò desidera fare alleanza con tutte le istituzioni e iniziative che nel territorio si prendono cura degli adolescenti, per dire: benvenuto, futuro!

Non si deve distogliere lo sguardo dai molti problemi drammatici che talora rendono l’adolescenza e la giovinezza un tempo di rischi e di trasgressioni pericolose, di avvio di dipendenze che possono compromettere la libertà e la serenità per tutta la vita. Il diffondersi delle droghe, dell’alcolismo, delle ludopatie, delle videodipendenze, dei disturbi alimentari (dalla bulimia all’anoressia) crea un problema sociale allarmante. Siamo autorizzati a pensare alle radici, alle responsabilità, ai rimedi che abbiamo la responsabilità di offrire alle giovani generazioni. La fragilità dei rapporti di famiglia, la malizia di chi trae vantaggio dalle dipendenze degli adolescenti e dei giovani, la facilità di accesso a sostanze e abitudini rovinose espongono a rischi preoccupanti.

È necessario che si costruiscano alleanze tra tutte le istituzioni educative, scolastiche, sportive, le forze dell’ordine, le amministrazioni locali perché la sola repressione non è mai efficace. Sempre è necessario offrire motivazioni, accompagnamenti attenti e pazienti, sostegno nelle fragilità e nelle frustrazioni che la vita non risparmia a nessuno, interventi tempestivi, affettuosi e forti. Siamo tutti chiamati a essere protagonisti nell’impresa di edificare una comunità che sappia anticipare e suggerire il senso promettente e sorprendente della vita e proporre una narrativa generazionale che custodisca i verbi del desiderare, del mettere al mondo, del prendersi cura e del lasciar partire. La comunità cristiana si dichiara pronta a offrire il suo contributo ed entra volentieri in questa alleanza con tutte le istituzioni e la società civile, per ribadire sempre: benvenuto, futuro!

Mario Delpini è arcivescovo di Milano

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