lunedì 7 ottobre 2019
Il cardinale brasiliano ha voluto spazzar le polemiche grottesche di chi considera le questioni al centro dell’assise come una divagazione socio-politica in salsa ecologista
Il cardinale Clàudio Hummes

Il cardinale Clàudio Hummes

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Quello sull’Amazzonia è «un sinodo della Chiesa per la Chiesa», e il suo nodo centrale è «la missione della Chiesa oggi in Amazzonia». Il cardinale brasiliano Clàudio Hummes relatore generale all’Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi sulla regione amazzonica, ha voluto spazzar via fin dalle prime righe della sua Relatio ante disceptatione le polemiche grottesche di chi considera le questioni al centro dell’assise sinodale appena apertasi a Roma come una divagazione socio-politica in salsa ecologista, rispetto ai compiti e alle urgenze spirituali e ecclesiali di cui l’episcopato universale dovrebbe farsi carico in questa fase storica.

Nella relazione letta in apertura di assemblea, per tracciare in maniera sintetica la road map dei lavori sinodali, il cardinale brasiliano ha sottolineato che il sinodo riprende «le grandi linee pastorali proprie di Papa Francesco», riproponendo l’immagine di una Chiesa chiamata a «delineare nuovi cammini» per «accendere luci e riscaldare cuori». «Queste luci – ha sottolineato Hummes – sono soprattutto l’annuncio della persona di Gesù Cristo, morto e risorto e del suo regno, così come la pratica della misericordia, della carità e della solidarietà soprattutto verso i poveri, i sofferenti, i dimenticati e gli emarginati del mondo di oggi, i migranti e gli indigeni».

«La Chiesa – ha proseguito – citando il discorso di Papa Francesco ai vescovi brasiliani del 2013 è chiamata a «consolidare il volto amazzonico» delle comunità ecclesiali locali mostrando coraggio e senza avere paura del nuovo. Ma anche senza dimenticare rendendo omaggio alla «storia eroica – e spesso di martirio – di tutti i missionari e missionarie del passato e anche di quelli e quelle di oggi nella Panamazzonia. Accanto ai missionari – ha rimarcato il porporato – ci sono sempre stati numerosi leader laici e indigeni che hanno dato una testimonianza eroica e che spesso sono stati – e lo sono tuttora – uccisi».

Riguardo alle urgenze della realtà ecclesiale presente in Amazzonia, Hummes ha sottolineato la cronica «carenza di risorse materiali e di missionari per un pieno sviluppo delle comunità, in particolare l’assenza quasi totale dell’Eucaristia e di altri sacramenti essenziali per la vita cristiana quotidiana».

Il cardinale ha poi anche richiamato l’urgenza di proseguire il processo di inculturazione e di interculturalità messo in atto «nella liturgia, nel dialogo interreligioso ed ecumenico, nella pietà popolare».

La questione ambientale è stata delineata dal Relatore generale del Sinodo come terreno proprio della sollecitudine ecclesiale: l’opera e l’interesse della Chiesa, «in modo coerente con la sua fede in Gesù Cristo – ha rimarcato – include inevitabilmente «la cura della casa comune. Questo legame dimostra anche che il grido della terra e il grido dei poveri della regione è lo stesso grido». E l’interesse ecclesiale per le devastazioni ambientali in atto in Amazzonia non può che avere ampiezza universale, visto, che l’ecologia integrale mostra che «tutto è collegato, gli esseri umani e la natura». E visto che il saccheggio dell’Amazzonia è solo l’emblema più tragico e dolente di una devastazione planetaria una «una depredazione e un degrado galoppante delle risorse della terra» promossa «da un paradigma tecnocratico globalizzato, predatorio e devastante, denunciato dalla Laudato si’. La terra- ha detto a chiare lettere Hummes - non ce la fa più».

La relatio del Cardinale si è soffermata con particolare riguardo su due focus specicfici: i problemi connessi ai processi di urbanizzazione delle popolazioni amazzoniche e quelli legati alla ricerca di nuove ministerialità ecclesiali per venire incontro alle esigenze pastorali delle comunità locali. «Anche la Chiesa, nella città, deve sviluppare e consolidare il suo volto amazzonico. Essa non può essere la riproduzione della Chiesa urbana di altre regioni. La sua missione in Amazzonia include la cura e la difesa della foresta amazzonica e dei suoi popoli: indigeni, caboclos, ribeirinhos, quilombolas, poveri di ogni specie, piccoli agricoltori, pescatori, seringueiros».

«Le migrazioni sono un fenomeno mondiale, segnano i tempi attuali della Panamazzonia» e quindi ha rimarcato «l’accento sulla migrazione degli indigeni nelle città. Migliaia e migliaia. Hanno bisogno di un’attenzione efficace e misericordiosa per non soccombere culturalmente e umanamente in città, davanti alla miseria, all’abbandono, al disprezzo e al rifiuto, con un disperante vuoto interiore».
Un’altra questione è poi a carenza di presbiteri al servizio delle comunità locali sul territorio, con la conseguente mancanza della Eucaristia, almeno domenicale, e di altri sacramenti. Mancano anche preti incaricati, questo significa una pastorale fatta di visite sporadiche anziché di un’adeguata pastorale con presenza quotidiana. Ebbene, la Chiesa vive dell’Eucaristia e l’Eucaristia edifica la Chiesa (S. Giovanni Paolo II). Sarà pertanto necessario definire nuovi cammini per il futuro. Nella fase di ascolto, le comunità indigene hanno chiesto che, pur confermando il grande valore del carisma del celibato nella Chiesa, di fronte all’impellente necessità della maggior parte delle comunità cattoliche in Amazzonia, si apra la strada all'ordinazione sacerdotale degli uomini sposati residenti nelle comunità. Al tempo stesso, di fronte al gran numero di donne che oggi dirigono le comunità in Amazzonia, si riconosca questo servizio e si cerchi di consolidarlo con un ministero adatto alle donne dirigenti.

In chiusura del suo intervento, Hummers ha tracciato un sintentico e efficace vademecum delle questioni su cui il sinodo è chiamato a riflettere e a elaborare proposte e soluzioni da proporre al Papa :a) la Chiesa in uscita in Amazzonia e i suoi nuovi cammini; b) Il volto amazzonico della chiesa: inculturazione e interculturalità in ambito missionario-ecclesiale; c) la ministerialità nella chiesa in Amazzonia: presbiterato, diaconato, ministeri, il ruolo della donna; d) l’azione della Chiesa nel prendersi cura della Casa Comune: l’ascolto della Terra e dei poveri; ecologia integrale ambientale, economica, sociale e culturale; e) la questione dell’acqua; f) la Chiesa amazzonica nella realtà urbana; a questione dell’acqua.



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