lunedì 20 aprile 2020
Alle 21 il momento di preghiera organizzato dalla Cei nella basilica di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, in diocesi di Cremona e provincia di Bergamo. Il sussidio per il Rosario meditato
Il momento di preghiera sarà nella basilica di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, in diocesi di Cremona e provincia di Bergamo

Il momento di preghiera sarà nella basilica di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, in diocesi di Cremona e provincia di Bergamo - Wikimedia Commons

Raccogliendo la proposta e la sollecitazione di tanti fedeli, la Conferenza episcopale italiana affida l’intero Paese alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza.

Lo farà venerdì 1° Maggio, alle ore 21, con un momento di preghiera, nella basilica di Santa Maria del Fonte a Caravaggio (diocesi di Cremona, provincia di Bergamo). Sarà possibile seguirla su Tv2000 (canale 28 e 157 Sky) e InBlu Radio.

ECCO IL SUSSIDIO PER IL ROSARIO MEDITATO

La scelta della data e del luogo è estremamente simbolica. Maggio è, infatti, il mese tradizionalmente dedicato alla Madonna, tempo scandito dalla preghiera del Rosario, dai pellegrinaggi ai santuari, dal bisogno di rivolgersi con preghiere speciali all’intercessione della Vergine. Iniziare questo mese con l’Atto di Affidamento a Maria, nella situazione attuale, acquista un significato molto particolare per tutta l’Italia.

Il luogo, Caravaggio, situato nella diocesi di Cremona e provincia di Bergamo, racchiude in sé la sofferenza e il dolore vissuti in una terra duramente provata dall'emergenza sanitaria. Alla Madonna la Chiesa affida i malati, gli operatori sanitari e i medici, le famiglie, i defunti.

Il primo maggio, nella festa di San Giuseppe lavoratore, sposo di Maria Vergine, la Chiesa affida, in particolare, i lavoratori, consapevole delle preoccupazioni e dei timori con cui tanti guardano al futuro.


Il cardinale Bassetti: l’Atto di Affidamento a Maria nasce dal cuore della gente



“I pastori hanno il compito di guidare il loro gregge, il popolo cristiano, ma spesso è il popolo cristiano che spinge i pastori, come è avvenuto in questo caso”. Il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei in questo video ha raccontato come sia nata l’idea di affidare il Paese alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza. “Ho ricevuto più di trecento lettere piene di amore e di devozione nei confronti della Vergine Maria” nelle quali, ha raccontato Bassetti, si chiedeva “perché non dedicare al Cuore Immacolato di Maria la nostra nazione, le persone che soffrono per questa epidemia, tutti coloro che lavorano negli ospedali e che devono occuparsi del loro prossimo”.

"Mi sono confrontato con i miei collaboratori e ho ritenuto che dovevamo dare una risposta, una risposta di fede e di amore alla Madonna e di umile supplica. Che lei ci protegga sotto il suo manto, come noi vediamo queste bellissime Madonne della Misericordia del 1400" ha spiegato ancora il cardinale Bassetti in un'intervista rilasciata a Vatican News.

Il cardinale Bassetti ha anche ricordato "un esempio piccolissimo che mi fatto sfiorare le lacrime. E’ avvenuto nel carcere di Perugia, quando mi è stata data la testimonianza di una colletta che i detenuti hanno fatto, e sappiamo in che condizioni sono i detenuti senza colloquio e senza possibilità di essere ascoltati. I detenuti hanno fatto una colletta per l'ospedale, e un detenuto che aveva nel suo conto corrente tre euro, ne ha dati due per la colletta".
E su questo tema dei gesti di solidarietà "ha ragione il Papa: o si percorre la via dell'egoismo per cui ciascuno tenterà di accaparrare il più possibile per sopravvivere, o si arriverà alla via della condivisione che è quella poi che ci insegna il Vangelo dove dividendo si moltiplica, dando si riceve come dice San Francesco. Siamo a un crocevia - sottolinea -. Non imbocchiamo, come dice anche il Santo Padre, la strada falso dell'egoismo perchè ci porta poco lontano!".

Sul forte tributo di tanti sacerdoti, tante religiose morte per la pandemia di coronavirus, il presidente della Cei ha ricordato che "questi medici, infermieri, questi sacerdoti, queste suore, il Papa li ha definiti gli angeli e i santi della porta accanto. Quello che mi ha fatto dispiacere è che se ne siano andati tutti in maniera anonima, senza la possibilità di un funerale perché il funerale è così edificante non tanto per chi è morto, si può sempre pregare e celebrare per lui, ma per la comunità cristiana. La comunità cristiana ha bisogno di riflettere su questi esempi, ha bisogno di accompagnare i suoi morti, soprattutto quelli che sono stati più generosi e hanno dato di più".

Bassetti aveva già invocato l’intercessione di “Maria salute degli infermi” per la fine della pandemia. Lo aveva fatto a Perugia, nella Cattedrale, di fronte all’immagine della Madonna delle Grazie al termine della “Novena mariana in tempo di grave necessità” che il cardinale aveva voluto. Alla Vergine aveva chiesto di assistere «coloro che sono stati colpiti dalla malattia» ma anche «le scelte dei governanti perché sappiano agire per il bene». Poi il richiamo agli «anziani, soprattutto quelli che vivono nella solitudine della loro casa»; ai giovani «perché sappiano mettere a frutto questo tempo»; e al mondo del lavoro affinché possa avere «la forza di non scoraggiarsi e di riprendere con maggiore entusiasmo la propria occupazione, una volta passata l’epidemia».

In queste settimane, da Nord a Sud della Penisola sono stati numerosi i vescovi che hanno compiuto atti di affidamento alla Vergine. Adesso l’intera nazione “riceverà” l’abbraccio della Vergine, come già hanno fatto Spagna e Portogallo che lo scorso 25 marzo hanno rinnovato la loro consacrazione al cuore immacolato di Maria.



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