venerdì 3 luglio 2015
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«La sorgente di ogni unità è lo Spirito Santo». E «la nostra preghiera ecumenica sale potente al Cielo nel segno del nostro desiderio per l’unità dei cristiani». È il cardinale Angelo Bagnasco a dare il "La" alla trentottesima convocazione del Rinnovamento nello Spirito. Il movimento l’ha voluta organizzare in piazza San Pietro per ricambiare la visita che lo scorso anno Francesco aveva fatto loro durante l’analogo appuntamento all’Olimpico di Roma. Poco dopo le 16, in una piazza gremita nonostante il sole bollente, il presidente della Cei saluta il popolo del Rinnovamento, che ha portato al Papa le primizie di quel mandato ecumenico ricevuto proprio dal Papa dodici mesi fa.«Carissimi amici, Gesù è il Signore. E noi abbiamo la gioia di essere qui, nella casa di Pietro, accanto a Papa Francesco – dice il cardinale Bagnasco – perché crediamo innanzitutto alla potenza della preghiera. È Gesù che ce l’assicura: dove due o tre sono uniti nel mio nome, io sarò con loro, e tutto quello che chiederanno, lo otterranno». Il presidente della Cei afferma anche con forza «la necessità e la bellezza della fraternità dei cristiani. E la nostra preghiera ecumenica, così rafforzata da questa nostra presenza in questo luogo, sale potente al Cielo nel segno del nostro desiderio, della nostra passione per l’unità dei cristiani». Il cardinale Bagnasco sottolinea come «la sorgente di ogni vincolo, di ogni unità, di ogni comunione autentica, di ogni solidarietà cristiana e umana, di ogni amore è l’amore di Dio e l’amore di Cristo, lo Spirito Santo». Al popolo del Rinnovamento ricorda l’importanza di «invocare dallo Spirito Santo la sua forza, il dono della sua grazia, della sua presenza: facciamo nostre le parole del Signore che ci assicura nel santo Vangelo che ci darà qualunque cosa noi chiediamo. Ma innanzitutto ci dona e ci darà sempre il dono del suo Spirito». Uno «Spirito di luce per non perdere la strada della verità e della vita»; uno «Spirito di amore e di comunione, perché la sua presenza e il suo amore possano sciogliere ogni difficoltà, ogni ostacolo, ogni pregiudizio, ogni lontananza. E possa risplendere nel mondo, qui e ovunque – conclude Bagnasco –, la bellezza della comunione e della fraternità».
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