venerdì 6 maggio 2016
Papa Francesco in Sala Regia per consegna premio Carlo Magno. L'attestato recita: «in tributo al suo straordinario impegno a favore della pace, della comprensione e della misericordia in una società europea di valori».
Schulz: servono persone che scuotano le coscienze
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È stato ufficialmente conferito a Papa Francesco il premio internazionale Carlo Magno 2016. A consegnare l'attestato nelle mani del Pontefice, durante la cerimonia nella Sala Regia in Vaticano, il presidente del Comitato direttivo del premio, Juergen Linden, e il sindaco di Aquisgrana Marcel Philipp. "Il Santo Padre ci ricorda, come ammonitore e mediatore, che in Europa abbiamo il compito e il dovere - sulla scorta degli ideali dei padri fondatori - di dare concreta realizzazione ai principi di pace e libertà, diritto e democrazia, solidarietà e salvaguardia del Creato". Così Jurgen Linden, presidente del comitato direttivo dell'associazione per l'assegnazione del Premio internazionale Carlo Magno 2016, illustranto le motivazioni del conferimento del premio a Papa Francesco. "Per questo - spiega nella sala Regia del Palazzo Apostolico vaticano - l'attestato recita: in tributo al suo straordinario impegno a favore della pace, della comprensione e della misericordia in una società europea di valori". "Che il Santo Padre - conclude - ci dia il coraggio e la fiducia per fare nuovamente dell'Europa quel sogno che abbiamo osato sognare per oltre 60 anni".

In Europa «oggi rischiamo di dissipare questa eredità" di integrazione "in quanto le forze centrifughe delle crisi tendono a dividerci piuttosto che a unirci più strettamente. Gli egoismi nazionali, la rinazionalizzazione e il particolarismo nazionale si stanno espandendo. Non vi è dubbio che per quanto riguarda la questione dei profughi l'Europa si trovi di fronte a una sfida epocale». È quanto ha affermato il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz, alla cerimonia di conferimento del Premio Carlo a papa Francesco. «Era dalla seconda guerra mondiale - ha rimarcato - che non vedevamo così tante persone in fuga in tutto il mondo. Eppure i populisti approfittano della situazione fomentando la paura invece di cercare soluzioni. La paura è comprensibile - ha aggiunto -, ma in politica è cattiva consigliera». "Dimenticando completamente la Storia - ha rimarcato Schulz - 25 anni dopo la caduta della cortina di ferro alcuni vogliono costruire in Europa nuovi muri e recinzioni, mettendo quindi a repentaglio una delle più grandi conquiste europee, la libertà di circolazione". "Le persone che fuggono dalla brutalità dello Stato islamico - ha aggiunto - o dalle bombe di Assad non si fermeranno certo di fronte a muri o fili spinati". "Chi afferma - ha quindi sottolineato Schulz - che gli stati nazionali riuscirebbero a risolvere meglio da soli il problema nega la realtà. Come se noi europei fossimo in grado di affermarci e difendere il nostro straordinario modello di società in un mondo sempre più connesso e globalizzato mentre il nostro continente si scompone in singoli pezzi".

«L'Europa è la professione vivente della dignità umana, della convivenza tra gli uomini e della pace sociale. Nella vita di tutti i giorni rischiamo talvolta di dimenticare il valore di questa conquista: per questo apprezzo molto, Santo Padre, che Lei si appelli alla nostra coscienza rammentandoci che possiamo, e dobbiamo, dimostrarci all'altezza delle nostre responsabilità e sfruttare meglio le nostre enormi responsabilità: per i rifugiati, per la giustizia sociale, per l'armonia tra gli uomini e tra i popoli». Anche il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha rivolto il suo discorso a Papa Francesco in occasione della consegna del premio Carlo Magno. "Soprattutto - ha evidenziato Juncker - in un'epoca che ci vede confrontati a così tante prove sia all'esterno sia all'interno, la forza che noi europei traiamo dallo stare insieme è più importante che mai".

Presenti nella Sala Regia del Palazzo Apostolico vaticano, per la cerimonia di consegna del Premio internazionale Carlo Magno 2016, Martin Schulz, presidente del Parlamento Europeo, Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo; Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Europea e Angela Merkel, cancelliera della Repubblica Federale di Germania, il premier Matteo Renzi, il re di Spagna Felipe VI. Presente anche il presidente della Bce Mario Draghi.
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