giovedì 11 giugno 2015
​Annunciata nel 2013, i primi componenti nominati nel 2014. Per metà sono donne.
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La lotta contro gli abusi ai minori compiuti da esponenti del clero si è manifestata sin dall’inizio del pontificato di Francesco, in continuità con quanto già avviato dal suo predecessore Benedetto XVI. Era il 5 aprile 2013 (poco più 15 giorni dopo la sua elezione) quando papa Francesco invitò la Congregazione per la dottrina della fede a procedere «con decisione per quanto riguarda i casi si abusi sessuali». Qualche mese dopo - il 5 dicembre 2013 - venne annunciata la costituzione di una Pontificia Commissione per la tutela dei minori, i cui primi componenti vennero nominati il 22 marzo 2014: otto persone (la metà donne, tra cui una vittima di abusi, la signora Marie Collins), guidati dal cardinale di Boston Sean Patrick O’Malley, a cui, dal 10 settembre 2014, si è affiancato come segretario monsignor Robert W.Oliver, già pubblico ministero alla Congregazione per la dottrina della fede. La Pontificia Commissione nel dicembre 2014 ha visto aumentare il numero dei suoi componenti, con la nomina di altre otto persone: un sacerdote, cinque laici e due suore. Un aumento spiegato per poter vedere rappresentati tutti i Continenti. Nella Pontificia Commissione, dopo la seconda tornata di nomine, sono diventate due le vittime di abusi presenti. Nel febbraio di quest’anno la commissione, al termine di una sessione di lavoro, ha presentato una proposta iniziale al Papa, il quale in questi mesi ha voluto incontrare durante la Messa celebrata in Casa Santa Marta, anche alcune vittime di abusi con i loro familiari per poter esprimere loro la vicinanza della Chiesa. La Pontificia Commissione, come ha spiegato in precedenti conferenze stampa il presidente dell’organismo, il cardinale O’Malley, «si è concentrata sugli aspetti giudiziari della questione, ma la cosa più importante resta anche la risposta pastorale al problema». E tal fine la Commissione «ha anche concordato di elaborare seminari per educare le guide della Chiesa nell’ambito della protezione dei minori». 
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