domenica 7 settembre 2014
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​Il prossimo Sinodo speciale dei vescovi sulla famiglia inizia con la preghiera. E dalla preghiera sarà preceduto e poi accompagnato per tutta la sua durata. Con 'epicentro' nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma (fin dal primo giorno di pontificato tanto cara al Papa), ma con un’estensione capillare in tutte le chiese del mondo. Una decisione, quella di Francesco, annunciata ieri da un comunicato della Segreteria dello stesso Sinodo, in cui si sottolinea che il Pontefice «ha indetto per domenica 28 settembre una Giornata di preghiera per la III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei vescovi, che si svolgerà in Vaticano dal 5 al 19 ottobre sul tema: “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”». Perciò, prosegue la nota, «il Sinodo dei vescovi invita le Chiese particolari, le comunità parrocchiali, gli Istituti di vita consacrata, le associazioni e i movimenti a pregare nelle celebrazioni eucaristiche e in altri momenti celebrativi, nei giorni precedenti e durante i lavori sinodali». A Roma, ogni giorno si pregherà nella cappella dell’icona Salus Populi Romani all’interno della Basilica Liberiana. «I fedeli – esorta il comunicato – possono unirsi nella loro preghiera personale a questa intenzione, soprattutto nelle famiglie. Viene raccomandata la recita del Santo Rosario per i lavori sinodali». Nei prossimi giorni, inoltre, conclude il testo diffuso ieri , «verrà pubblicato in diverse lingue un breve sussidio a cura della Segreteria del Sinodo dei vescovi, con la preghiera alla Santa Famiglia per il Sinodo, composta da papa Francesco per la domenica della Santa Famiglia del 29 dicembre scorso e che Avvenire pubblica integralmente in questa stessa pagina.   Prima ancora che al discernimento dei vescovi e alla sapienza dei teologi, il Pontefice si affida dunque alla forza della preghiera. E in particolare alla preghiera di intercessione a Maria. Papa Bergoglio, del resto, ha ampiamente dimostrato quanta importanza abbia per lui la preghiera. Basti ricordare che a tutti quelli che incontra chiede sempre di pregare per lui. Appare dunque pienamente in linea con questo suo sentire e agire l’affidamento di un passaggio così importante come il Sinodo sulla famiglia alle orazioni dell’intera Chiesa nelle sue diverse componenti. Nei mesi scorsi, infatti, questa prima assemblea sinodale voluta da Francesco è ripetutamente finita sotto i riflettori della cronaca per il dibattito sulle problematiche contenutistiche, a cominciare dalla questione dell’atteggiamento pastorale da tenere nei confronti dei divorziati, oggetto ad esempio di un intervento del cardinale Walter Kasper durante il Concistoro straordinario sul tema della fami- glia, tenutosi nei mesi scorsi in Vaticano. Il Pontefice è anche intervenuto direttamente ricordando che il dibattito non può essere ristretto a questo solo problema, ma va inquadrato in uno scenario più ampio. La decisione di cominciare con la preghiera va dunque intesa in questo senso e segnala la sua intenzione di dare ali ai lavori che attendono i vescovi dal 5 al 19 ottobre e che vanno posti in stretta relazione all’Assemblea ordinaria che si terrà nel 2015 sul tema “Gesù Cristo rivela il mistero e la vocazione della famiglia”. Il Sinodo ormai alle porte è stato preceduto dall’invio di un questionario a 114 conferenze episcopali, il 90 per cento delle ha risposto alle domande.  Il documento preparatorio del Sinodo è stato redatto sulla base di queste risposte e presentato lo scorso 26 giugno. «La famiglia è cellula fondamentale della società – ha ricordato in quella occasione il segretario generale del Sinodo, cardinale Lorenzo Baldisseri – il luogo dove si impara a convivere nella differenza e ad appartenere ad altri, è spazio privilegiato dei valori come la fratellanza, l’amore, il rispetto e la solidarietà tra le generazioni, ove si promuove la dignità delle persone, superando l’individualismo e contribuendo al bene comune della società».  Presidente delegato dell’Assemblea sarà l’arcivescovo di Parigi, cardinale André Vingt-Trois, segretario speciale l’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte e relatore il primate d’Ungheria, cardinale Péter Erdö.
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