venerdì 13 marzo 2015
Il Papa ha deciso di indire un Giubileo straordinario dedicato alla Misericordia, che si aprirà l'8 dicembre 2015, 50° anniversario della chiusura del Concilio e si chiuderà il 20 novembre 2016. L'annuncio in San Pietro. (Stefania Falasca)  IL TESTO DELL'OMELIA
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«Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: "Siate misericordiosi come il Padre"» (cfr Lc 6,36). Con queste parole, pronunciate nel giorno che segna il secondo anniversario della sua elezione, Papa Francesco ha annunciato l’indizione di un Anno Santo Straordinario della Misericordia. Un’uscita a sorpresa durante la liturgia penitenziale che nel pomeriggio  Bergoglio ha presieduto nella basilica di San Pietro, dove ha confessato alcuni fedeli. È un Giubileo straordinario che inizierà con l’apertura della Porta Santa l’8 dicembre, nel cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II e durerà fino alla festa di Cristo Re, nel novembre 2016. «Il messaggio di Gesù è la misericordia. Per me, lo dico umilmente, è il messaggio più forte del Signore», aveva detto nell’omelia a braccio nella chiesa parrocchiale di Sant’Anna in Vaticano, quattro giorni dopo essere diventato Papa. «Io credo che questo sia il tempo della misericordia», ha detto ancora nella conferenza stampa sul volo di ritorno dal suo primo viaggio internazionale in Brasile, il 29 luglio 2013. «La strada della Chiesa – aveva ribadito nell’importante omelia del 15 febbraio davanti ai nuovi e vecchi cardinali – è quella di non condannare eternamente nessuno; di effondere la misericordia di Dio a tutte le persone che la chiedono con cuore sincero». «La misericordia non è solo un atteggiamento pastorale, ma è la stessa sostanza del Vangelo» ha scritto in una lettera inviata lunedì scorso all’Università Cattolica argentina. Per Papa Francesco al centro del Vangelo sta il messaggio della misericordia. Già da vescovo, richiamandosi a Beda il Venerabile, aveva scelto per il suo stemma episcopale il motto «Miserando atque eligendo» (e guardandolo con misericordia lo ha scelto). Il tema della misericordia non è stato quindi solo quello centrale nei primi due anni di pontificato: è la chiave stessa del ministero petrino di Francesco, che egli va continuamente riprendendo. Un Anno Santo della Misericordia sarà certamente importante anche per una riconsiderazione del sacramento della Riconciliazione, «che rende presente con speciale efficacia il volto misericordioso di Dio, lo concretizza e lo manifesta continuamente, senza sosta», come ha voluto ridire proprio giovedì all’udienza per i partecipanti al corso promosso dalla Penitenitenziaria Apostolica. Udienza nella quale ha voluto ribadire ai sacerdoti che «vivere il Sacramento come mezzo per educare alla misericordia significa aiutare i nostri fratelli a fare esperienza di pace e comprensione, umana e cristiana». La bolla di indizione sarà resa nota il mese prossimo. Questo nuovo Anno Santo non rientra dunque in quelli "ordinari" celebrati ogni 25 anni, dei quali l’ultimo è stato il grande Giubileo del 2000, ma in quelli "straordinari", che la Chiesa indice in momenti particolari. L’ultimo Anno Santo straordinario fu indetto nel 1983 da Giovanni Paolo II per celebrare i 1950 anni dalla redenzione operata da Gesù sulla Croce nell’anno 33.

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