venerdì 29 luglio 2016
Gmg2016, in dono ai polacchi la Croce di San Damiano e la Vergine di Loreto
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Il Crocifisso di san Damiano e l’immagine della Madonna di Loreto sono arrivati a Cracovia per essere regalati ai polacchi, mercoledì sera durante la Festa degli italiani, 'consumati' dalle migliaia di chilometri che hanno percorso dalla Sicilia alla Valle d’Aosta. Toccati da innumerevoli mani e bagnati da chissà quante lacrime, portano con loro la sofferenza e la devozione di migliaia di giovani. Dalle carceri agli ospedali, dalle case di riposo ai piedi dei letti dei malati terminali, sono stati accarezzati da tutte quelle persone che mai avrebbero potuto uscire per venerarli. «Il distacco non è stato facile. Per me è come aver salutato degli amici che se ne vanno per un’altra strada», spiega commosso  don Gero Manganello, che lavora nell’ufficio del Servizio di pastorale giovanile della Cei e che dei due simboli è stato il 'custode' nell’ultimo anno. «L’idea concordata con i responsabili regionali di pastorale giovanile era semplice – spiega –: prima di donare le due immagini religiose, che hanno un forte valore per i giovani del mondo fin dalla Gmg di Buenos Aires del 1987, era giusto che le portassimo in giro per l’Italia». Da allora tutte le Giornate mondiali, che si sono alternate a quelle diocesane, hanno avuto l’immagine del Crocifisso francescano e quella della Vergine lauretana come simboli dei giovani italiani. «Il desiderio – aggiunge don Gero – era che fossero avvicinati e toccati dai giovani e dagli adulti delle diocesi, perché la storia di Maria e quella di Francesco potessero indicare a ognuno la via che conduce alla felicità e alle nostre diocesi e parrocchie la via della speranza, della provvidenza che non delude». Quei simboli oggi sono «consumati e graffiati », spiega il sacerdote, perché carcerati, malati, anziani, ragazzi difficili, li hanno avuti accanto. «Sì, sono entrati nelle carceri, come al minorile di Nisida – riprende –, ma anche nei monasteri di clausura. Sono il segno eloquente dell’amore misericordioso con cui il Signore ci ha inondato, e per me hanno rappresentato l’attenzione per i giovani, che caratterizza il mio impegno pastorale».  Solo per citare qualche tappa, a Campobasso sono stati accolti durante il Giubileo diocesano dei giovani, mentre nelle Marche sono entrati nel Seminario di Ancona ma hanno anche visitato i luoghi di «chi non è accolto» come Casa Serena, a Fano, dove lavorano 40 donne diversamente abili. A Lucca l’accoglienza tra le Clarisse del Monastero di San Micheletto. Poi la tappa nel Seminario interdiocesano di Castellerio dove si preparano i futuri sacerdoti di Gorizia, Trieste e Udine, fino a far 'sconfinare' il Crocifisso in Slovenia: dove c’era un muro oggi c’è l’incontro. E dal Sacrario di Redipuglia, dove sono sepolti centomila soldati della Grande Guerra, si è giunti al Collegio del Mondo Unito di Duino, dove studiano ragazzi di 80 Paesi: un posto magnifico per capire la ricchezza dell’incontro con l’altro. LaVergine di Loreto sarà collocata nel centro di sostengo per anziani che si chiama come l’immensa spianata del «Campus misericordiae», dove si vivranno la Veglia di domani e la Messa di domenica.
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