martedì 23 dicembre 2014
​​Il cardinale: vietarlo nelle scuole e negli edifici pubblici è un concetto distorto di rispetto e tolleranza.
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​“Proibire” il presepe nei luoghi pubblici e nelle scuole “penso che sia un atto di miopia culturale”. Lo ha affermato il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, a margine del tradizionale incontro con i giornalisti per gli auguri di Natale, rispondendo a una domanda sulle polemiche che, anche quest’anno, si sono verificate in merito all’allestimento dei presepi nei luoghi pubblici e, in particolare, negli istituti scolastici italiani. “Se andiamo in altri Paesi con altre tradizioni culturali - ha aggiunto il porporato - penso che a nessuno di noi venga in mente di sentirsi offeso, o peggio, di fronte ai segni, religiosi, culturali o alle tradizioni dei vari continenti. Mi pare che questo fatto risponda a un concetto distorto di rispetto e tolleranza”. “Semmai - ha concluso - deve essere tutto il contrario: si parla tanto d’integrazione ma integrazione non è azzeramento dell’identità e dei volti ma compresenza e, innanzitutto, reciproca conoscenza, valorizzazione e comprensione, non dico accettazione immediata, dei segni, dei simboli, delle tradizioni”. Il cardinale ha poi ricordato quanto da lui scritto nella lettera di Natale per i bambini del catechismo della diocesi di Genova. “Ho detto loro - ha affermato - di essere un sorriso nelle proprie famiglie, per i propri genitori, nella propria scuola, nei propri ambienti di vita”.
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