sabato 8 febbraio 2020
Oggi dalle 18.30 la preghiera nella Basilica di Sant'Antonio di Padova in Laterano e domenica 9 febbraio, alle 10, la marcia "Insieme contro la tratta", che culminerà in piazza San Pietro
Papa Francesco incontra una vittima di tratta durante la sua visita alla Comunità Papa Giovanni XXIII, il 12 agosto 2016

Papa Francesco incontra una vittima di tratta durante la sua visita alla Comunità Papa Giovanni XXIII, il 12 agosto 2016 - Ansa / Osservatore Romano

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Si celebra oggi la VI Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, istituita nel giorno che ricorda la memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, suora di origine sudanese, divenuta il simbolo universale dell'impegno della Chiesa contro la tratta. perché lei stessa fatta schiava a 7 anni.

Oggi dalle 18.30 si terrà una veglia di preghiera nella Basilica di Sant'Antonio di Padova in Laterano e domenica 9 febbraio, alle 10, la marcia "Insieme contro la tratta", che culminerà in piazza San Pietro per partecipare all'Angelus di papa Francesco.

È importante parlare della tratta "perché continua a trasformare persone, soprattutto donne, bambine e bambini, ma anche uomini, in oggetti da sfruttare, in merce da vendere a fini di lucro. Questa è una vergogna, non possiamo abituarci, non dobbiamo abituarci, e la preghiera è quello che ci sostiene, ciò che ci aiuta a trovare il coraggio, ogni giorno, per continuare e per non assuefarci alla banalità del male", sottolinea suor Gabriella Bottani, coordinatrice internazionale di Talitha Kum, la Rete internazionale della Vita Consacrata contro la tratta di persone e progetto dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali (Uisg). (CLICCA QUI)

Papa Francesco ha sempre condannato la "piaga" della tratta definendola "un crimine contro l'umanità". Proprio ieri, il Pontefice, nel video per l'intenzione di preghiera per il mese di febbraio, ha rivolto un appello ad ascoltare e a considerare "il grido dei fratelli migranti, caduti nelle mani di trafficanti senza scrupoli e della tratta", che avviene "a causa della corruzione di coloro che sono disposti a tutto per arricchirsi" con "denaro macchiato di sangue".

Donne, bambine e bambini, ma anche uomini, tutti possono essere vittime della tratta che, indipendentemente se per sfruttamento sessuale o per lavoro forzato, non fa distinzioni né di età, né di genere. Sono 40 milioni le persone nel mondo che si trovano in questa drammatica situazione, la maggioranza, oltre il 70% sono donne, mentre circa il 20% sono minori, ma sono numeri mai sinceri e purtroppo per difetto. Non solo il fenomeno è cresciuto soprattutto nei contesti di guerra e di migrazioni forzate, ma vede anche un aumento dei minori coinvolti, sia maschi che femmine.

Talitha Kum documenta che nel 2018 è riuscita a fornire assistenza a vario titolo a 15 mila persone, sopravvissute alla tratta in varie parti del mondo. "In questi sei anni - continua la comboniana in una intervista a Vatican News - abbiamo imparato quanto sia importante fermarsi a pregare e a riflettere insieme. Quest'anno abbiamo riproposto il tema "Insieme contro la tratta", perché è importante costruire insieme ed è importante ampliare questa parola 'insieme', un insieme che non si esaurisce dentro quelli che sono i gruppi legati comunque alla Chiesa cattolica, quanto un insieme che ci deve abituare ed educare, a collaborare veramente con tutti, a unire le forze, a pregare insieme, perché la tratta termini".

LA PREGHIERA PER LE VITTIME DELLA TRATTA

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